Ferrara, 16 gennaio 2024 – “I disordini cognitivo-comportamentali dopo grave cerebrolesione acquisita”, questo il titolo del convegno nazionale che avrà luogo venerdì 19 gennaio 2024, dalle ore 8.30 alle 17.30, presso l’Aula Magna dell’ospedale di Cona.
L’evento – organizzato dalla Riabilitazione del Dipartimento di Neuroscienze (che comprende le Unità Operative di Gravi Cerebrolesioni e Medicina Riabilitativa) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e dal SIFA (Servizio interaziendale Formazione e Aggiornamento) – si avvale del patrocinio di numerose società scientifiche, quali SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa), nelle sue sezioni dedicate alle Gravi cerebrolesioni e alla Riabilitazione Neuropsicologica, SIRN (Società Italiana di Riabilitazione Neurologica) e GIRN (Gruppo Interprofessionale di Riabilitazione in Neuropsicologia), e di associazioni dei familiari, quali FNATC (Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico) e la “Rete”.
Le persone affette da Grave Cerebrolesione Acquisita (GCA) che hanno subito un danno cerebrale con coma, su base traumatica, o non traumatica (ad es. di origine vascolare da emorragia o ischemia, o da anossia cerebrale, o di origine tossico-metabolica, infettiva , neoplastica) possono presentare sia disordini della sfera cognitiva, quali disturbi della memoria, dell’attenzione e del linguaggio e comunicazione, sia disordini del comportamento, con quadri diversificati e complessi con manifestazioni di agitazione, aggressività, irritabilità, inerzia e apatia.
Questi disturbi spesso sono transitori ma a volte possono anche permanere nel tempo ed avere un impatto importante nella vita delle persone e sull’intero sistema familiare e sociale. Le menomazioni del comportamento, in particolare, influenzano spesso l’intero percorso di cura dei pazienti, dalla fase acuta (dopo l’evento), alla fase riabilitativa, durante il ricovero in Riabilitazione, ed anche negli esiti con limitazioni nell’inserimento delle persone.
Per la complessità dei quadri, la gestione di questi pazienti richiede una presa in carico multidisciplinare ed interprofessionale, lungo l’intero percorso di cura, con l’impegno ed un lavoro in team nel favorire il recupero delle persone e il loro migliore inserimento sociale, scolastico, lavorativo e familiare.
Il convegno si pone l’obiettivo di favorire la conoscenza delle problematiche cognitivo-comportamentali presenti nei pazienti con grave cerebrolesione acquisita e fornire ai partecipanti gli strumenti di valutazione e gestione di tali problematiche nelle diverse fasi del percorso di cura, in riabilitazione, ma anche dopo la dimissione.
Nel corso dell’appuntamento scientifico verranno affrontati diversi aspetti: dalla valutazione, alla gestione e trattamento delle problematiche, approfondendo l’approccio farmacologico, riabilitativo e psicologico.
Particolare risalto sarà dato al contributo del team riabilitativo, con la presentazione di alcuni casi clinici; la presa in carico delle problematiche cognitive e del comportamento richiede e fa leva – infatti – sul lavoro di tutte le componenti del team: medici, fisioterapisti, infermieri, logopedisti, terapisti occupazionali, psicologi e OSS, educatori professionali, assistenti sociali, nella collaborazione e condivisione dei programmi e degli obiettivi, graduati in relazione ai bisogni delle singole persone e famiglie.
Interverranno alla giornata numerosi relatori e moderatori provenienti dall’intero territorio nazionale, professionisti che operano nell’ambito della riabilitazione delle gravi cerebrolesioni e in ambito sociale e del terzo settore, con elevata expertise nella gestione dei disturbi cognitivi e del comportamento che si manifestano dopo questi danni cerebrali.
Dopo una prima sessione di inquadramento sul tema del convegno, la seconda sessione affronterà le problematiche cognitivo comportamentali durante il ricovero in riabilitazione con particolare attenzione alle criticità che spesso tali problematiche rappresentano nella realizzazione dei programmi di trattamento riabilitativo e che necessitano di un approccio specifico ed adeguato da parte tutti gli operatori del team riabilitativo.
Due sessioni saranno interamente dedicate alle problematiche di comportamento che si manifestano nella fase degli esiti, dopo la dimissione dalla riabilitazione, e alle tematiche del reinserimento sociale, familiare e lavorativo di queste persone. Il tutto per cogliere limiti ed opportunità possibili, dando voce alla testimonianza di un familiare, alle associazioni dei familiari e ad operatori del territorio ferrarese impegnati nell’inserimento socio lavorativo, con l’esposizione di alcune esperienze di reinserimento delle persone.
Si tratta di un evento molto importante perché affronta un tema cruciale nella cura delle persone e particolarmente sensibile per le famiglie, che spesso denotano difficoltà nella gestione, nella cura e nelle opportunità di integrazione una volta completato il percorso riabilitativo. All’evento parteciperanno quasi 300 iscritti provenienti dall’intero territorio nazionale.
“Sono particolarmente orgogliosa – dichiara la dott.ssa Antonella Bergonzoni, Direttrice facente funzione dell’Unità di Medicina Riabilitativa e Responsabile del Modulo di Neuropsicologia Riabilitativa – per questo evento che si svolgerà a Ferrara e la cui preparazione ha visto il prezioso contributo di collaboratori delle 2 sezioni scientifiche di SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa), dedicate alle Gravi Cerebrolesioni Acquisite-GCA e alla Riabilitazione Neuropsicologica. Molto importante anche il contributo di tutti i relatori e moderatori coinvolti nell’ottica di offrire un evento formativo che, spero, sia di qualità e utile ai partecipanti nella pratica clinica quotidiana e in tutte le fasi del percorso di cura delle persone”.
“Per la rilevanza nazionale dell’evento e la particolare sensibilità rivestita dal tema – sottolinea la dott.ssa Susanna Lavezzi, Direttrice dell’Unità Gravi Cerebrolesioni – questo convegno rappresenta una grande opportunità di crescita e di condivisione. L’appuntamento vuole inoltre essere uno stimolo per favorire processi di cura virtuosi e per lo sviluppo nelle diverse realtà di progetti e programmi riabilitativi e non, sempre più aderenti ed attenti alle persone, e alle loro famiglie, anche attraverso la collaborazione tra centri riabilitativi e una maggiore integrazione con i territori e con il terzo settore e le associazioni. Il tutto per favorire la migliore qualità della vita anche di queste persone e delle loro famiglie”.