Roma, 9 ottobre 2024 – Si è svolta ieri, 7 ottobre 2024, nella prestigiosa cornice della Sala Koch del Senato della Repubblica, la celebrazione per il 25° anniversario della fondazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
L’evento ha riunito rappresentanti delle Istituzioni, della comunità scientifica e del sistema di Protezione Civile, per onorare un quarto di secolo di ricerca e innovazione nel campo delle geoscienze.
Nel suo intervento iniziale, il Senatore Questore, Antonio De Poli ha sottolineato l’importanza strategica dell’INGV sia a livello nazionale che internazionale, evidenziando come l’ente rappresenti un punto di riferimento imprescindibile nello studio del Pianeta Terra.
“L’INGV è una realtà che dà lustro all’Italia e ci rende orgogliosi. Grazie a loro, siamo un punto di riferimento nel mondo per quanto riguarda lo studio e la prevenzione di moltissimi fenomeni naturali. Un esempio virtuoso che avvicina i giovani allo studio della scienza e che fa progredire tutto il Paese” ha dichiarato De Poli.
Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, nelle parole del suo messaggio di saluti letto in sala, ha segnalato come l’azione dell’Istituto costituisca una preziosa risorsa al servizio dei cittadini e della Nazione, tanto sul piano della promozione della ricerca scientifica e tecnologica, quanto su quello del monitoraggio e della sorveglianza sismica e vulcanica del territorio.
Un impegno che, sul piano internazionale, ha portato l’Istituto ad affermarsi come il più grande ente di ricerca europeo nell’ambito delle geoscienze e tra i primi al mondo per autorevolezza e prestigio; un ruolo ampiamente meritato che sottolinea quanto l’Istituto sia un interlocutore prezioso per tutte le Istituzioni nell’ambito delle cruciali sfide legate alla gestione dei rischi naturali, ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità.
Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, nei suoi saluti in video, ha evidenziato come “i primi 25 anni dell’INGV sono un traguardo con cui si celebra un progetto che è un modello per la scienza amica dell’uomo. Tutte le iniziative per studiare in modo sistematico la geofisica hanno trovato nell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia la loro casa, il loro approdo. Nato da un’intuizione, ora è un’eccellenza internazionale, orgoglio per il Ministero dell’università e della ricerca e punto di riferimento per i ricercatori di tutto il mondo”.
Gianni Letta, figura di primo piano nel panorama politico italiano, ha poi ripercorso la storia dell’INGV, ricordando come l’Istituto sia nato nel 1999 dalla fusione di tutti gli enti di ricerca italiani impegnati nelle Scienze della Terra. Letta ha evidenziato come questa scelta abbia rappresentato un passaggio cruciale per mettere a sistema le migliori risorse scientifiche del Paese, permettendo all’Italia di rafforzare la propria capacità di risposta alle sfide poste dai fenomeni geofisici e vulcanici.
Ruolo centrale per la fondazione dell’INGV nel 1999 ha assunto Ortensio Zecchino, all’epoca Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, che fu il fautore legislativo dell’Istituto, unendo sotto un’unica entità le competenze dei vari enti di ricerca italiani allora esistenti nel settore delle geoscienze come l’ING, l’Osservatorio Vesuviano e altri Istituti del CNR, gettando così le basi per un ente multidisciplinare dedicato al monitoraggio e allo studio dei fenomeni geofisici e vulcanici.
Ha sottolineato che la fondazione dell’INGV non fu solo una decisione amministrativa, ma una scelta strategica per potenziare il sistema di monitoraggio e ricerca geofisica in Italia. Oggi, dopo 25 anni, si raccolgono i risultati di quella intuizione vedendo un Istituto che è riferimento mondiale nel campo, grazie all’integrazione di tecnologie avanzate e alla competenza dei suoi ricercatori.
Significativo l’intervento del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, che ha messo in luce il ruolo cruciale che l’INGV svolge all’interno del Sistema Nazionale di Protezione Civile. Ciciliano ha ribadito l’importanza delle competenze tecniche e degli studi scientifici forniti dall’INGV per migliorare la conoscenza dei rischi naturali, e di come tali informazioni siano essenziali per la sicurezza del Paese.
Il Presidente dell’INGV, Carlo Doglioni, ha tracciato un bilancio di questi 25 anni di attività, illustrando l’evoluzione della ricerca scientifica in ambito geofisico e vulcanologico. Doglioni ha poi presentato il progetto “Earth Telescope” che rappresenta una visione per il futuro delle geoscienze, un’iniziativa dell’INGV che mira a potenziare ulteriormente la comprensione del pianeta, con l’obiettivo di rafforzare la capacità di prevenzione e mitigazione dei rischi naturali.
L’evento ha offerto un’importante occasione per riflettere sui progressi scientifici raggiunti dall’INGV e sugli obiettivi futuri, confermando il ruolo centrale dell’Istituto nella comprensione del territorio italiano e nella promozione della ricerca geofisica a livello nazionale.