Al Congresso nazionale ANIRCEF e SISC di Bologna si fa il punto su un male invalidante che colpisce 5 milioni di persone in Italia, di cui la maggior parte donne. Nuove terapie: dal farmaco a quelle alternative, dipende dal tipo di cefalea
Bologna, 24 novembre 2016 – Tre giorni di congresso dedicato alla cefalea organizzato congiuntamente da ANIRCEF e SISC (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee e Società Italiana per lo Studio delle Cefalee) a Bologna dal 24 al 26 novembre pv al teatro Arena del Sole.
Si parlerà di cefalee e non di cefalea perché il mal di testa non è unico. L’emicrania farà da padrone durante il congresso, un disturbo altamente disabilitante tanto che per l’OMS la sua forma cronica rappresenta per le donne la terza causa di anni di vita persi per malattia.
In Europa secondo gli ultimi rilevamenti più del 50% della popolazione è afflitta da cefalea. Ovvero, la categoria che comprende tutti i tipi di mal di testa. Di questi almeno il 15% degli adulti ed il 9.2% dei bambini/ragazzi soffre di emicrania, la forma più diffusa e invalidante di cefalea. In Italia, sono 5 milioni le persone che soffrono di emicrania. Le donne sono quelle più colpite: il 18% rispetto al 9% dei maschi. L’impatto dell’emicrania sulla qualità di vita di giovani donne emicraniche secondo uno studio multinazionale (Dueland AN et al. Current medical research and opinion 2004;20:1595-1604) è davvero negativo se si pensa che il 71% del campione non riesce a svolgere attività lavorativa o scolastica.
Novità
Per quanto riguarda le novità sui meccanismi biologici responsabili dell’emicrania verranno presentate le ultime scoperte italiane e i risultati della ricerca internazionale in campi che vanno dalla neurofisiologia alla neuroradiologia e alla biochimica.
La terapia del futuro
Particolare risalto verrà dato al ruolo del CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide, peptide correlato al gene della calcitonina), una proteina coinvolta nella trasmissione del dolore e che è al centro degli studi circa nuove potenzialità terapeutiche. Il congresso sarà l’occasione per presentare i primi risultati di un nuovo approccio terapeutico all’emicrania ottenuto tramite la somministrazione di anticorpi che bloccano la funzionalità di questa proteina. Un lavoro a cui anche i ricercatori italiani stanno contribuendo.
L’efficacia della Risonanza Magnetica Funzionale
Dal mondo della ricerca Italiana saranno presentati i risultati ottenuti con avanzate tecniche di Risonanza Magnetica Funzionale e i risultati ottenuti dai laboratori di genetica molecolare e di biochimica. È noto, infatti, che la causa dell’emicrania risiede in un cervello speciale, in parte determinato geneticamente. La risonanza sì è rivelata uno strumento molto efficace per la ricerca delle cause biologiche delle cefalee.
La cefalea nei bambini
Un’intera sessione verrà dedicata alla cefalea in età evolutiva, ossia nei bambini ed adolescenti. Forse non tutti sanno che i bambini in età scolastica soffrono di emicrania. I dati presentati evidenziano che la percentuale dei bambini che frequenta le scuole elementari e che soffrono di tale patologia va dal 4 e all’11%, mentre va dall’8 al 23% per gli studenti delle scuole medie.
Le cefalee nell’infanzia e nell’adolescenza diventano spesso patologie disabilitanti che condizionano lo svolgimento delle attività quotidiane, sociali e di studio, tanto da richiedere trattamenti farmacologici prolungati nel tempo, non di rado responsabili di diversi effetti collaterali.
Oggi l’emicrania nei ragazzi è considerata il risultato di una interconnessione tra componenti biologiche, sociali e psicologiche. Ciò ha favorito un approccio terapeutico che va oltre alla somministrazione di farmaci e che comprende il controllo di fattori quali alimentazione, abitudini di vita e attività fisica. Obesità e inattività fisica sono importanti fattori di peggioramento dell’emicrania per i ragazzi come per gli adulti. Al congresso saranno presentate le peculiarità cliniche delle cefalee nei ragazzi e i risultati di ricerche che dimostrano come adeguati stili di vita, l’attività fisica ed una alimentazione sana e regolare, possano procrastinare l’utilizzo cronico di farmaci, soprattutto se abbinati ad una terapia cognitivo-comportamentale.
La cefalea da scarso sonno
Si mostreranno i risultati di uno studio che confermano come la cefalea nei pazienti con scarsa qualità del sonno mostrano una frequenza maggiore di attacchi, sintomi più marcati di sensibilizzazione centrale ed una peggiore qualità della vita rispetto a quelli con una buona qualità del sonno. Particolare attenzione deve essere posta alla qualità del sonno quando si valutano pazienti che soffrono di cefalea.
Terapie a basso impatto
Spesso per diversi disturbi, si utilizzano nutraceutici, ossia integratori alimentari, in assenza di validi studi clinici che ne abbiano dimostrato l’efficacia. Per le cefalee questi studi invece esistono e saranno presentati al congresso. Da più di un decennio si conosce la superiorità della vitamina B2 e del Coenzima Q10 rispetto al placebo nella profilassi dell’emicrania. Nuovi risultati confermano l’efficacia di sostanze utilizzate da secoli come il Tanacethum Parthenum (un fitoterapico) nella prevenzione dell’emicrania. Uno dei vantaggi di questo approccio è la riduzione degli effetti collaterali. Anche l’utilizzo del magnesio trova nuove evidenze scientifiche ma attenzione, non tutti i sali di magnesio sono uguali: al congresso sarà approfondito l’utilizzo del magnesio pidolato nella prevenzione della cefalea che nelle donne si ripete con il ciclo mestruale.
L’efficacia dell’Agopuntura
L’agopuntura ha la stessa efficacia dei farmaci nella profilassi dell’emicrania. Al congresso saranno presentati i risultati dello studio ACUMIGRAN, finanziato dall’Osservatorio per le medicine non convenzionali della Regione Emilia-Romagna. Grazie a questo studio e alle prove di efficacia dimostrate in altri studi nazionali e internazionali, in Emilia-Romagna l’agopuntura è prescrivibile tramite il Servizio Sanitario Regionale per la terapia dell’emicrania e della cefalea tensiva.
Trattare con la tossina botulinica
A quasi tre anni dall’approvazione in Italia dell’utilizzo della tossina botulinica di tipo A per il trattamento dell’emicrania cronica, al congresso si farà il punto della situazione coinvolgendo tutti i centri cefalee italiani che la somministrano (in Emilia-Romagna questo è fatto dai centri di Bologna, Modena, Parma e Ravenna). Si valuteranno i risultati ottenuti, possibili nuove modalità di somministrazione, accessibilità alla cura per i pazienti che ne potrebbero trarre giovamento.
fonte: ufficio stampa