Roma, 14 giugno 2022 – “Appoggio quanto le 30 società scientifiche Fossc stanno portando avanti. In 10 anni sono stati tagliati 25mila posti letto a livello nazionale per non parlare poi della situazione molto grave in cui versano gli ospedali per la mancanza di personale che pesa sui medici dovuta ai pensionamenti. Molti dei quali prevedibili e per i quali non sono stati previsti nuovi concorsi propedeutici ad altre assunzioni. E poi l’altro grande problema da analizzare risiede nel fatto che molti colleghi ospedalieri oggi si dimettono o anticipano il momento della pensione perché l’attività lavorativa è diventata troppo dura. Questo è sempre il risultato della carenza di personale che genera giornate e turni di lavoro infiniti e una mole enorme, in termini di responsabilità professionale. Siamo davvero assistendo a un burnout dei colleghi ospedalieri”. Lo ha detto, raggiunto telefonicamente dall’agenzia di stampa Dire, Antonio Magi presidente dell’Ordine dei Medici di Roma (OMCeO Roma) alla conclusione della conferenza stampa organizzata da Fossc dal titolo il “Servizio sanitario: la rinascita del sistema parta dagli ospedali”.
“Gli ospedali e i Pronto Soccorso negli ultimi anni – prosegue Magi – vengono letteralmente assaltati perché è venuto meno il filtro rappresentato dai Mmg e dagli specialisti ambulatoriali sul territorio che è in crisi, anche qui per la mancata sostituzione di chi è andato in pensione. Un altro motivo che genera nuova pressione sugli ospedali, ancora di più dopo gli anni di pandemia, è la riduzione delle attività di prevenzione e screening a livello nazionale – ha sottolineato Magi – e questo fa sì che al paziente venga diagnosticata la malattia in fase più avanzata, che richiede spesso a quel punto l’ospedalizzazione con un dispendio anche maggiore in termini di costi per il SSN”.
“E ancora, il territorio è in crisi – ha aggiunto il presidente dell’OMCeO – perché intere zone metropolitane importanti e quartieri non hanno i medici di famiglia in numero proporzionale agli abitanti. Manca anche un’assistenza specialistica sul territorio, perché è saltato il meccanismo di sostituzione del personale. I medici che lavorano peraltro nel SSN continuano ad avere una media oraria settimanale di 20 ore quando invece la loro convenzione prevede anche l’estensione a 38 ore settimanali di lavoro. Non si capisce la politica che si sta portando avanti e che non favorisce il paziente-cittadino”.
“Bene potenziare – ha detto il presidente OMCeO Roma – l’attività ospedaliera in termini di posti letto, elevare il numero dei medici all’attivo e potenziare veramente il territorio che deve fare da filtro affinché l’ospedale non affoghi. La maggioranza dei pazienti non ha necessità di ricovero, possono essere curati a casa, ma se manca il territorio questi si rivolgeranno e graveranno sempre più sull’ospedale”.
“Come Ordine dei medici di Roma ritengo utile la proposta lanciata oggi da Fossc e cioè di convocare un tavolo di lavoro comune per affrontare i problemi gravi e come OMCeO parteciperei volentieri a questo tavolo insieme alle società scientifiche e alle organizzazioni sindacali per trovare con le Istituzioni delle soluzioni percorribili e che possano risolvere le problematiche che abbiamo”, ha concluso Magi.
(fonte: Agenzia Dire)