Carenza medici, SMI: “Il rinnovo del contratto deve servire a recuperare un blocco salariale di 10 anni”

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Roma, 30 aprile 2019 – “Le retribuzioni basse non riguardano solo il personale medico straniero ma anche i medici italiani del nostro Paese, che sono i più sottopagati in Europa” ha dichiarato Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani, commentando i dati pubblicato da AMSI – Associazione Medici di origine Straniera in Italia.

“Le basse retribuzioni in Italia determinano la fuga dal pubblico verso il privato dei soggetti più meritevoli. Il 52 % dei medici emigrati in Europa è italiano. Per questo, il prossimo contratto del comparto medico dovrà vedere da parte dello Stato, delle Regioni e delle Aziende Sanitarie una destinazione di risorse certe, tali da recuperare il gap delle retribuzioni, che sono ferme da più di dieci anni, in modo scandaloso”.

“Per contrastare l’impiego nel nostro Paese di professionisti medici stranieri, molto spesso sottopagati, vanno sbloccate le assunzioni e intraprese misure per il ricambio generazionale per tutte le specializzazioni mediche”, aggiunge Onotri.

“Occorre superare l’attuale imbuto formativo, con un concorso nazionale unico per specializzazione e formazione in MG che tenga conto dei reali fabbisogni di salute del Paese; la trasformazione del corso di formazione in specializzazione con equiparazione delle relative borse di studio; una graduatoria unica nazionale che permetta una ‘migrazione interna’ al Paese” prosegue Onotri.

“Per sopperire alla carenza di medici, bloccare l’esodo all’estero dei nostri medici,occorre fermare gli attacchi contro l’unicità e l’universalità del Servizio Sanitario Nazionale e togliere dall’agenda politica il regionalismo differenziato, che rappresenta un vero e proprio de profundis per il diritto alla salute nel nostro paese” conclude Onotri.

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