Roma, 24 agosto 2018 – La ricognizione avviata dal Ministero della salute sulle carenze di medici specialisti nelle aziende sanitarie – commenta Carlo Palermo Segretario Nazionale Anaao Assomed – rappresenta un passo importante per arrivare finalmente con le Regioni alla individuazione dei corretti fabbisogni necessari per garantire nei prossimi anni l’erogazione dei LEA.
“Nel quinquennio 2019/2023 usciranno dal sistema tra 30 e 40 mila medici dipendenti del SSN, sia per raggiunti limiti di quiescenza, sia per fuga nel privato verso attività più remunerative e meno disagiate.
I concorsi, laddove possono essere svolti, già oggi vanno deserti in particolare per le discipline di pediatria, anestesiologia, ortopedia, ginecologia, medicina e chirurgia d’urgenza e accettazione. Gli ospedali più periferici sono in grande difficoltà organizzativa e ricorrono a cooperative di medici che offrono prestazioni a gettone.
Si sono inventati i medici free lance, una soluzione scellerata e al limite della legittimità se non oltre, che incrina il lavoro d’èquipe, frammenta la presa in carico dei problemi di salute del paziente, riduce la sicurezza delle cure.
Il fallimento della programmazione nella formazione post-laurea rappresenta oramai una vera emergenza nazionale e uno dei fattori più importanti delle difficoltà in cui versa il nostro SSN”.
“Ai numeri della ricognizione – prosegue Palermo – bisognerà far seguire i fatti. È necessario, pertanto, il massimo impegno del Governo per garantire, con provvedimenti non più procrastinabili, il finanziamento necessario per portare i contratti di formazione specialistica almeno a 8.500 ogni anno, sulla scia di quanto già fatto per le borse del corso di formazione per MMG.
La disponibilità dei nuovi specialisti si avrà solo tra 5 anni e risulta sfasata rispetto allo sviluppo della curva pensionistica dei medici dipendenti che mostrerà i suoi maggiori effetti proprio nel lasso di tempo precedente.
Ad una situazione emergenziale si risponde con provvedimenti eccezionali”.
È da valutare positivamente l’avvio del confronto con il MEF annunciato dal ministro Giulia Grillo finalizzato a superare l’oramai anacronistica norma, inserita nella finanziaria del 2010 dal Governo Berlusconi e reiterata dai successivi, che limita la spesa per il personale nelle aziende sanitaria alla cifra prevista in bilancio nel 2004 ridotta dell’1,4%.
È un passo necessario, ma non sufficiente perché la mancanza di specialisti rischia di far fallire le assunzioni nonostante il loro sblocco.
È per questo che da tempo l’Anaao Assomed – conclude Palermo – propone un provvedimento urgente e limitato alla fase emergenziale che permetta agli specializzandi dell’ultimo anno la partecipazione ai concorsi, con modalità che tutelino i diritti dei medici già in possesso della specializzazione, prevedendo la definitiva stabilizzazione nel momento di acquisizione del titolo di specialista.
Si tratta di una platea di circa 6.000 specializzandi ogni anno che potrebbero essere inseriti nelle attività del SSN impedendo la chiusura di servizi ospedalieri.