Roma, 27 aprile 2018 – I più importanti cardiologi ambulatoriali italiani e internazionali dell’American College of Cardiology si incontreranno a Catania dal 2 al 5 maggio al XIX Congresso annuale di A.R.C.A., l’Associazione Regionale Cardiologi Ambulatoriali composta da più di 4mila iscritti e presieduta dal dott. Giovanni Zito, specialista in cardiologia, cardiochirurgia, medicina dello Sport.
L’appuntamento che si terrà presso lo Sheraton Catania ha ricevuto il patrocinio di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Salute, Regione Sicilia, Università degli Studi di Catania, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catania e Azienda Sanitaria Provinciale 3 Catania.
Tra i temi in cantiere durante le quattro giornate di lavoro: la cardiopatia ischemica, aritmia e l’ipertensione arteriosa, esaminando approfonditamente le problematiche di utilità per la cardiologia pratica; si discuterà anche di innovazione e tecnologie avanzate in campo medico, linee guida e continuità terapeutica; verranno presentati in anteprima importanti studi condotti su patologie cardiovascolari e sul ruolo dell’Evidence Based Medicine, il processo di ricerca/valutazione dell’uso sistematici dei risultati della ricerca contemporanea come base per le decisioni cliniche.
Una sessione verrà riservata ai membri under 40 dell’associazione che tratteranno i problemi cardiaci e le cause improvvise di morte che colpiscono gli atleti. Infine, un panel verrà dedicato alla Legge Gelli, alla responsabilità del medico e ai criteri di punibilità: valutazioni e riflessioni alla luce dello stato attuale della normativa e considerazioni su misure alternative.
“A Catania avremo modo di confrontarci sul lavoro degli Specialisti Ambulatoriali, che si svolge al di fuori delle strutture di degenza e che porta al centro del dibattito il problema del confronto e della formazione professionale – anticipa il dott. Zito – L’esplosione di nuove tecnologie, inoltre, e il flusso ininterrotto di conoscenze, con le straordinarie potenzialità da queste offerte, impongono al cardiologo il dovere di sfruttarle appieno e in modo appropriato, nel prioritario interesse del cittadino al quale garantire prestazioni professionali al passo con i tempi” aggiunge Zito.
Secondo le ultime stime ufficiali, le malattie cardiovascolari rappresentano oggi la prima causa di morte nel mondo: si stimano, infatti, circa 17 milioni di decessi all’anno e sono la prima causa di ricovero ospedaliero in Italia (quasi il 15% di tutti i ricoveri, circa un milione di ricoveri all’anno). Nel nostro Paese 4 italiani su 10 si rivolgono a cure mediche specialistiche per patologie croniche, di cui le più diffuse sono legate proprio al malfunzionamento del cuore.