Torino, 19 ottobre 2018 – Il Laboratorio di Cardiologia Interventistica dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino attesta la propria eccellenza cifre alla mano: leader nella disostruzione delle ostruzioni coronariche croniche, di cui è centro di riferimento nel panorama europeo, esegue più della metà delle procedure ad alta complessità su pazienti provenienti da altre regioni.
“Dal 2014 ad oggi abbiamo eseguito più di 350 interventi di disostruzione coronarica, di cui circa 200 su pazienti extra regione – afferma la dott.ssa Patrizia Noussan, Direttore della Divisione di Cardiologia dell’Ospedale San Giovanni Bosco – e si tratta in alcuni casi di pazienti già sottoposti in altri centri a tentativo inefficace di riapertura della coronaria occlusa da anni”.
“La richiesta in crescita da parte di pazienti che giungono da tutta Italia alla nostra Emodinamica è un esempio virtuoso della attrazione della Regione Piemonte – commenta con soddisfazione il Direttore generale ASL Città di Torino, Valerio Fabio Alberti – che dimostra in concreto l’efficacia ed efficienza del nostro Servizio Sanitario Regionale nel rispondere ai bisogni di salute della popolazione anche non residente, testimoniata dalla qualità percepita e scelta dai cittadini a livello nazionale”.
L’eccellenza del Laboratorio di Cardiologia Interventistica dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino è riconosciuta dalla comunità scientifica: per la seconda volta in quattro anni infatti è stato scelto per lo svolgimento di interventi coronarici complessi dal vivo, in collegamento via satellite con il 39° Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE), in corso a Milano.
Due gli interventi ad alta complessità eseguiti in questa occasione: una disostruzione di occlusione coronarica cronica, eseguita dai dottori Roberto Garbo, Salvatore Colangelo e Francesco Colombo, su un paziente di 54 anni, proveniente dal Lazio, dove era già stato sottoposto senza successo ad intervento di disostruzione e pertanto ora reinviato al centro di alta specializzazione della ASL Città di Torino.
Il secondo intervento presentato al GISE è stato un’angioplastica coronarica complessa, eseguita dai dottori Giacomo Boccuzzi e Fabrizio Ugo, eseguita mediante aterectomia rotazionale, ovvero una ‘fresa’ che riesce a disostruire coronarie con placche molto calcifiche: questa tecnica ha permesso di trattare con successo una paziente di 82 anni che presentava un’angina refrattaria a ogni terapia farmacologica, affetta da una lesione estremamente calcifica, non dilatabile con i classici palloncini da angioplastica coronarica.
Per la prima volta in Italia, durante questa angioplastica è stato utilizzato un dispositivo di nuova generazione e la dimostrazione dal vivo ha consentito di illustrarne i vantaggi tecnici e la maggior maneggevolezza, che lo rende più agevole anche se utilizzato da centri con minor esperienza.
Il Laboratorio di Cardiologia Interventistica dell’Ospedale San Giovanni Bosco ha infatti un ruolo nazionale e internazionale anche nella formazione relativa alle procedure ad alta complessità: ogni anno organizza un congresso internazionale dedicato alla disostruzione (CTO Summit), con la partecipazione dei massimi esperti mondiali in materia (250 medici provenienti da circa 15 nazioni nell’ultima edizione del 2017) ed è da anni Centro formatore di operatori medici provenienti da tutta Italia.