Ferrara, 26 settembre 2022 – In occasione della Giornata mondiale del Cuore, che si celebra il 29 settembre, Fondazione Onda – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere – organizza da oggi 26 settembre al 2 ottobre 2022 l’(H)Open Week dedicata alle malattie cardiovascolari con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie cardiovascolari, con un particolare focus su aneurisma aortico addominale, infarto cardiaco, patologie valvolari e scompenso cardiaco.
Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 35,8% di tutti i decessi: 38,8% nelle donne e 32,5% negli uomini. Si presentano nelle donne con un ritardo di almeno dieci anni rispetto agli uomini, poiché le donne fino alla menopausa sono protette dallo “scudo” ormonale degli estrogeni. In seguito, vengono colpite addirittura più degli uomini da eventi cardiovascolari, spesso tra l’altro più gravi, anche se si manifestano con un quadro clinico meno evidente.
Per entrambi i sessi resta però cruciale il ruolo della prevenzione primaria, legata principalmente agli stili di vita, e della diagnosi precoce, in particolare in coloro che presentano fattori di rischio cardiovascolare quali: familiarità, età avanzata, fumo, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete, sedentarietà, sovrappeso, obesità, stress.
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara ha aderito all’Open Week con diverse iniziative delle Unità Operative di Cardiologia e di Chirurgia Vascolare.
Cardiologia
Fino a venerdì 30 settembre saranno offerti dall’Unità Operativa di Cardiologia dei colloqui telefonici gratuiti con il cardiologo (dalle ore 14.30 alle 16.30), della durata di 15 minuti ciascuno, per fornire informazioni sulla prevenzione cardiovascolare ai cittadini. Per partecipare è obbligatoria la prenotazione, telefonando al numero 0532.236269 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30, oppure inviando una mail a cardiologia@ospfe.it.
La prevenzione in medicina
La partecipazione della Cardiologia all’Open Week rientra nel progetto “Ferrara Città della Prevenzione” e si basa sulla valutazione della Carta Del Rischio Cardiovascolare ai cittadini che lo desiderano, con l’obiettivo di conoscere, rilevare e trattare i principali fattori di rischio.
Le varie pandemie nei secoli non si sono mai risolte con farmaci ma grazie a miglioramenti dello stato sociale e degli stili di vita. La pandemia dei nostri giorni è rappresentata, in particolare, dalle malattie cardiovascolari, di cui già l’85% delle quali può essere evitato con modifiche degli stili di vita ed interventi di prevenzione.
Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nella popolazione femminile e maschile in Europa. Sono anche la causa principale di disabilità e di ridotta qualità di vita. Eppure tali malattie sono fondamentalmente prevenibili. L’OMS stima che una riduzione, anche modesta ma simultanea, della pressione arteriosa, dei livelli di colesterolo, dell’obesità e del fumo potrebbe ridurre di più del 50% la loro incidenza.
Sebbene il tasso di mortalità per malattie cardiovascolari nell’Unione Europea sia in diminuzione, vi è un numero crescente di uomini e donne che convivono con esse. Questo paradosso è correlato dall’aumento dell’aspettativa di vita e alla migliorata sopravvivenza delle persone che ne vengono colpite.
Nonostante ciò, la morte cardiovascolare continua ad essere la maggiore causa di decesso nel mondo. Questo vuol dire che non si è risolto il problema, ma lo si è semplicemente rimandato e trasformato la patologia da acuta a cronica.
Quindi la cardiologia non deve abbassare la guardia, al contrario, deve progredire ulteriormente per scoprire trattamenti innovativi per combattere le malattie cardiovascolari. La vera sfida futura è però quella di prevenirle. La prevenzione, dunque, è il futuro e ciò che più conta è che oggi vi sono tutti i presupposti per lanciare delle vere e proprie campagne di sensibilizzazione al problema.
Lo studio INTERHEART, condotto in 33 paesi nel mondo, ci dice chiaramente che se riuscissimo a cambiare gli stili di vita e quindi modificare i classici fattori di rischio cardiovascolare della popolazione mondiale, potremmo prevenire il 90% delle malattie cardiovascolari. Le strategie preventive si basano sul cambiamento di particolari abitudini comportamentali e sulla correzione di condizioni patologiche che possono predisporre all’insorgenza delle malattie cardiovascolari.
Se non vi è dubbio quindi che prevenire è meglio che trattare, non vi è neanche dubbio però che prevenire è straordinariamente difficile. Prevenire, infatti, vuol dire avere coscienza che l’individuo, entro certi limiti, è il regista del proprio stato di salute. Di conseguenza deve conoscere ed evitare o combattere i fattori di rischio cardiovascolari, modificando quanto possibile lo stile di vita quotidiana.
Chirurgia vascolare
Nella giornata di mercoledì 28 settembre – dalle ore 15.00 alle 19.00, presso l’ambulatorio paradegenziale situato all’1B2 dell’ospedale di Cona – l’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare offre la possibilità di effettuare un ecocolordoppler dell’aorta addominale sottorenale.
Per usufruire del servizio è obbligatoria la prenotazione, telefonando al numero 0532.236550 da mercoledì 21 a martedì 27 settembre (escluso il sabato e la domenica), dalle 10.00 alle 13.00, oppure inviando una mail a chirurgiavascolare@unife.it. Si ricorda inoltre che, chi desidera effettuare l’esame, deve presentarsi a digiuno dalla mattina.
L’aneurisma dell’aorta addominale (AAA) è rappresentato da una dilatazione di tutti gli stati della parete aortica a livello dell’addome. Questa patologia solitamente interessa soggetti di età superiore a 65 anni, con un’incidenza maggiore nel sesso maschile rispetto al sesso femminile. Tra i fattori di rischio più significativi vi sono: quelli della malattia aterosclerotica (l’ipertensione e la dislipidemia), la familiarità e il fumo.
L’AAA è solitamente asintomatico e la diagnosi è spesso accidentale durante esami ecografici per altri motivi. Nel tempo tende ad aumentare di diametro, con possibilità di rottura. Infatti, maggiori sono le dimensioni dell’aneurisma, più alto è il rischio di rottura che rappresenta un evento drammatico dato l’altissimo rischio di morte.
I programmi di screening degli AAA per i soggetti di sesso maschile di età superiore a 65 anni hanno dimostrato una significativa efficacia nella riduzione della mortalità causata dalla rottura dell’aneurisma. Le donne sono poco rappresentate nella maggior parte degli studi clinici ed in generale le task force degli studi preventivi non raccomandano lo screening, considerandolo “non conveniente”.
Pertanto attualmente non esistono programmi di screening per la popolazione femminile. Tuttavia esistono diversi fattori di rischio specifici che aumentano il rischio di sviluppare l’AAA: il progressivo aumento nella popolazione femminile, le patologie cardiovascolari, il fumo e l’età superiore ai 65 anni.
Non ultimo da considerare il rischio di rottura dell’AAA nelle pazienti di sesso femminile, durante il periodo di sorveglianza, per diametri aneurismatici minori rispetto ai maschi (inferiori a 55mm). Lo scopo di questo servizio offerto è di indagare la presenza di una dilatazione dell’aorta addominale nelle donne – attraverso un esame rapido, non invasivo, poco costoso e che presenta un’alta specificità e sensibilità – come l’Ecocolor Doppler dell’addome.
Nel caso si rilevasse una dilatazione dell’aorta addominale con un diametro superiore ai 40mm la paziente verrebbe inserita in un protocollo di monitoraggio (follow-up) semestrale, a livello ambulatoriale. In caso di diametro aortico superiore ai 50mm, la paziente verrebbe presa in carico per l’eventuale trattamento dall’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara.
Infine, in caso di diametro inferiore a 40 mm, come indicato dalle linee guida della Società Italiana di Chirurgia Vascolare (SICVE), verrebbe effettuato un controllo ecografico almeno ogni 24 mesi. Durante la seduta di screening, oltre alle indicazioni riguardanti il follow-up, verranno fornite le informazioni necessarie per il controllo dei fattori di rischio dell’aterosclerosi.
“L’adesione alle iniziative di Fondazione Onda da parte dei team multidisciplinari che lavorano nelle aziende sanitarie ferraresi significa mettere l’accento allo sviluppo della cultura di genere e alla sensibilizzazione per le tematiche della medicina e della salute di genere. Tutti i professionisti sono impegnati perché donne e uomini possano avvalersi di una medicina personalizzata e umanizzata, dalla prevenzione al trattamento, alla continuità terapeutica”, ha dichiarato la dott.ssa Monica Calamai, Direttrice Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e della Azienda Ausl di Ferrara.