Torino, 25 luglio 2022 – Trasferta di lavoro a Tokyo nei giorni scorsi per i dottori Stefano Salizzoni ed Alessandro Vairo, rispettivamente cardiochirurgo e cardiologo dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.
Il viaggio ha avuto lo scopo di insegnare l’innovativa tecnica micro-invasiva di riparazione della valvola mitrale a cuore battente mediante posizionamento di corde artificiali in quattro ospedali della capitale nipponica: Juntendo University, St. Luke’s Hospital, Tokyo University School of Medicine e New Heart Watanabe Institute.
Grazie agli insegnamenti ed alla supervisione dei due medici torinesi, il dott. Ryuta Seguchi, membro dell’équipe del prof. Go Watanabe, è stato certificato quale primo operatore indipendente in Giappone.
La stretta collaborazione tra cardiologi e cardiochirurghi ha permesso alle Molinette di essere nell’élite mondiale per le tecniche di riparazione della valvola mitrale, oltre che centro di riferimento per il trapianto di cuore e per il trattamento dello scompenso cardiaco avanzato.
Questa tecnica a cuore battente, importata in Italia dagli Stati Uniti dal dottor Stefano Salizzoni, permette di eseguire, mediante una incisione di 5-6 cm nel torace di sinistra, lo stesso intervento di riparazione che invece tradizionalmente viene eseguito a “cuore aperto” e con il supporto della circolazione extracorporea.
Questo approccio innovativo é molto vantaggioso rispetto alla sostituzione della valvola, poiché preserva la funzione dell’apparato valvolare nel suo complesso con effetti benefici sulla funzione cardiaca nel lungo periodo, limita l’utilizzo di anticoagulanti e i tempi di degenza e di recupero.
Insomma, questa tecnica ha il grande vantaggio di ricostruire l’anatomia normale della valvola mitrale senza fermare il cuore. I pazienti che possono essere operati con questa tecnica devono essere affetti da insufficienza mitralica dovuta a prolasso del lembo posteriore, patologia di cui è affetto circa il 2% della popolazione.
Alle Molinette vengono eseguiti circa 250 casi all’anno di interventi sulla valvola mitrale e circa il 10% vengono eseguiti con questa tipologia di intervento a cuore battente. A limitare questa tecnica, oltre ad un follow-up ancora relativamente breve (circa 5 anni, rispetto ad esperienze di più di 40 anni della chirurgia tradizionale), vi sono anche i costi elevati dovuti all’utilizzo delle nuove tecnologie. Per questo motivo i pazienti al momento vengono selezionati in base al profilo di rischio. Le Molinette è tra i primi centri al mondo per quantità e qualità di questa tipologia di intervento.
Grazie all’esperienza maturata in questi anni i dottori Salizzoni e Vairo vengono spesso chiamati in altri ospedali per eseguire, insegnare e supervisionare questo intervento innovativo. Finora i due giovani medici hanno divulgato questa tecnica in numerosi centri italiani e tedeschi, in Olanda, Austria, Lituania, Slovenia e Belgio. Hanno inoltre eseguito i primi interventi in Portogallo, Irlanda del Nord, Cina, Hong Kong e Giappone.
Un aspetto determinante è la strettissima collaborazione tra il cardiochirurgo e un cardiologo ecocardiografista esperto, che valuti il paziente prima dell’intervento e che guidi il cardiochirurgo stesso durante l’operazione nel corretto posizionamento delle cosiddette “neocorde” e nella giusta tensione da dare alle corde stesse.
“L’evoluzione tecnologica e la volontà di ridurre sempre di più l’invasività degli interventi, complice l’innalzamento dell’età media della popolazione, l’incremento del numero di patologie per singolo paziente e quindi del rischio operatorio, hanno portato allo sviluppo di tecniche micro-invasive di riparazione a cuore battente che permettono di diminuire in maniera consistente il rischio operatorio e le giornate di degenza, spesso evitando anche il transito in terapia intensiva”, spiega il prof. Mauro Rinaldi (Direttore Cardiochirurgia ospedale Molinette).
“Venendo alle Molinette – chiarisce il prof. Gaetano Maria De Ferrari (Direttore Cardiologia universitaria ospedale Molinette) – un paziente ha la certezza di essere valutato in uno dei pochi centri al mondo dove si ha l’esperienza in ogni tipo di approccio per la patologia valvolare mitralica. Grazie allo strettissimo rapporto tra cardiologi e cardiochirurghi, è così possibile proporre un trattamento individualizzato per ogni singolo paziente, offrendo ad ognuno la migliore opzione, bilanciando attentamente i rischi e i benefici”.
“È un orgoglio per la nostra Azienda che il team di cardiologi e cardiochirurghi sia richiesto a livello mondiale in Nazioni quali il Giappone, che più spesso esportano tecnologie verso l’Italia piuttosto che viceversa – dichiara il dott. Giovanni La Valle (Direttore generale Città della Salute di Torino) – Tutto ciò costituisce un’ulteriore conferma delle eccellenze in questi campi e non solo dei nostri ospedali”.