Capacità mediche delle donne, Women for Oncology contro la disparità di genere

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A cura di Marina Chiara Garassino, Presidente di Women For Oncology Italy e Responsabile Oncologia toracica Istituto Nazionale Tumori di Milano

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Milano, 18 ottobre 2018 – Attualmente, nel mondo, le donne rappresentano una quota crescente del tessuto professionale medico e diverse ricerche evidenziano come il loro aumento sia ormai costante. Non solo, circa la metà degli studenti di medicina ora è donna
La mission Women for Oncology è quella di sviluppare e potenziare la leadership individuale femminile attraverso percorsi mirati di coaching, deputati a far crescere la consapevolezza, da parte delle stesse oncologhe,  delle proprie possibilità di rivestire ruoli apicali.

L’opportunità di riflettere approfonditamente su questi temi è prevista il prossimo 19 ottobre a Monaco di Baviera con “Sharing The Power”, sessione del Congresso Esmo 2018, la Società di Oncologia Medica Europea di respiro globale al cui appuntamento in Germania sono attesi più di 26mila partecipanti.

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Dott.ssa Marina Chiara Garassino

“Sharing The Power”, rappresenta, da questo punto di vista, un momento di assoluta rilevanza per ribadire la questione nei termini più corretti e adeguati, a partire proprio dal concetto espresso dal titolo dell’incontro: la sfida che le oncologhe vogliono lanciare è quella della condivisione, come principio e pratica capace di esaltare, a vantaggio di tutti, il valore della differenza di genere.

Lo sharing, così come avviene in economia con risultati già significativi, anche in campo medico, permette di mettere in comune competenze e caratteristiche peculiari, consentendo un arricchimento complessivo dell’intera struttura sanitaria di riferimento.

Ecco, questo indirizzo professionale vale una volta di più in campo oncologico: nessuno pensa, infatti, ad una antistorica battaglia di genere, piuttosto ad un impegno comune dove uomini e donne possano vedere riconosciute e valorizzate le specifiche competenze tecniche e le diverse sensibilità di cui sono portatori, proprio nella convinzione che – mettendole a disposizione di chi ne beneficia, medici e soprattutto pazienti, la vera risultante di questi vettori – si possa davvero ottenere risultati migliori e costruire un progetto di cura e assistenza che guardi al futuro con sempre maggiori possibilità di successo.

Le donne posseggono attitudini, come attenzione e comprensione, più radicate ed adeguatamente espresse nei confronti del paziente. Oggi, nel 2018, nulla impedisce pertanto alle istituzioni di aprire loro, in condivisione con i colleghi uomini, nuovi spazi ed opportunità professionali non solamente in corsia, ma anche ai vertici dirigenziali della classe medica.

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