Consentirà di sviluppare multidisciplinarità e continuità della cura, raccogliendo l’eredità del vecchio Oncologico. Prevede la presenza di professionisti di grande esperienza, competenze interdisciplinari, percorsi organizzati per patologie e terapie personalizzate, facilities per il paziente, tecnologie all’avanguardia, ricerca clinica traslazionale e di base e collaborazioni con i migliori centri internazionali
Ancona, 23 aprile 2021 – Viene inaugurato oggi, con un evento virtuale, il Centro Oncologico e di Ricerca delle Marche (CORM). La nuova struttura sanitaria, rappresenta un’eccellenza italiana e prevede la presenza di un team di professionisti di grande esperienza, competenze interdisciplinari, percorsi organizzati per patologie e terapie personalizzate, facilities per il paziente, tecnologie all’avanguardia, ricerca clinica traslazionale e di base, stretta collaborazione con i migliori centri internazionali.
La complessità della cura dei tumori negli anni ha richiesto risposte e strutture la cui efficacia dipende da molti fattori, tra cui una costante multidisciplinarità e la continuità della cura, fondamenta del primo e sino ad ora unico Cancer Center Regionale delle Marche, una struttura dove si concentrano competenze altamente specialistiche all’interno di un polo clinico capace di offrire risposte a 360 gradi, garantendo supporto ai familiari e la stessa continuità della cura al paziente una volta dimesso. Si tratta, per la regione, di una vera e propria rivoluzione copernicana, seppur con radici lontane, nel ‘vecchio’ Istituto Oncologico distrutto dalla frana del 1982 e mai più ricostruito, ma anche nell’attuale Clinica Oncologica dell’azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche che ne ha raccolto, nel tempo, l’eredità.
“Il nostro obiettivo è stato quello di realizzare un Cancer Center moderno e innovativo con un’aula fisica multimediale, con una piattaforma di telemedicina e un call center dedicato per aprire i gruppi multidisciplinari e i nostri PDTA (percorsi diagnostici terapeutici ed assistenziali) ai pazienti del territorio che potranno così usufruire di segmenti di cura laddove non presenti vicino al proprio domicilio”, afferma la prof.ssa Rossana Berardi, Ordinario Oncologia Università Politecnica delle Marche, Direttore Clinica Oncologica Ospedali Riuniti Ancona e Coordinatrice Marche dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM).
“Il progetto è iniziato oltre 4 anni fa, ma l’esigenza è ancora più sentita e forte in questo periodo – prosegue Berardi – La pandemia ha portato, infatti, a una modalità nuova di presa in carico, in cui i servizi devono essere vicini alle persone, validissimi e tutti attivi, ma ha anche evidenziato la necessità di un forte coordinamento dei percorsi assistenziali e della ricerca. Dopo 4 anni di lavoro con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona e con l’Università Politecnica delle Marche, e grazie al sostegno di tanti benefattori, aziende, associazioni, imprenditori, privati, inauguriamo, infatti, il CORM (Centro Oncologico e di Ricerca delle Marche) che potrà rappresentare un riferimento per offrire nuove opportunità terapeutiche ai pazienti marchigiani. Ma non solo: identificando nuove modalità di interazione potrà mettere in rete, anche dal punto di vista tecnologico, tutte le strutture del territorio e dando ancora più corpo alle nuove esigenze portate alla ribalta dalla pandemia”.
“Resta pertanto fondamentale il concetto di rete che prende le mosse dall’esperienza dell’Istituto Oncologico di Ancona – continua Berardi – Oggi abbiamo la possibilità di riprendere quel cammino interrotto adattandolo pertanto ad una somma di forze e risorse già esistenti. Il CORM, rappresenta, infatti, l’evoluzione 4.0 dell’antico Istituto Oncologico, ne svilupperà le attività in una dimensione tecnologica tra le più avanzate che include anche il molecular tumor board, gruppo disciplinare che viene istituito proprio oggi con il fine di individuare percorsi di cura personalizzati per il trattamento di pazienti oncologici attraverso analisi molecolari di avanguardia, realizzate mediante moderne tecniche di Next Generation Sequencing (NGS) e di tradurre le complesse informazioni molecolari in dati fruibili dai clinici. Il CORM prevede anche progetti di intelligenza artificiale, di sperimentazioni cliniche e progettualità di divulgazione con la piena collaborazione delle associazioni di volontariato della rete della Marcangola che fortemente ha contribuito a realizzare quello che sembrava essere un sogno”.
Il Centro svolgerà una serie di altre funzioni riassumibili nella promozione e consolidamento della rete regionale che sarà costituita per il pieno raggiungimento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in area oncologica; nel supporto allo sviluppo di tutte le istanze del servizio sanitario in ambito di prevenzione territoriale e ospedaliero; nella promozione della ricerca clinica e traslazionale in ambito oncologico; nello sviluppo della genetica oncologica per tumori ereditari che necessitano del Centro ad Alta Specializzazione di Riferimento Regionale; nel consolidamento dei percorsi di diagnosi e cura dei tumori con particolare riguardo alle neoplasie, in modo da rendere fruibile nell’intero tessuto della rete regionale la già consolidata esperienza della Clinica Oncologica nell’ambito della rete nazionale dei tumori rari; nella promozione del “model” e “operational PDTA” sull’esempio già esistente delle neoplasie neuroendocrine.
Il ruolo del CORM accresce, infine, anche il valore dell’intera Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche la quale proprio per la sua valenza regionale di ospedale ad alta specializzazione e per la sua integrazione con l’Università Politecnica delle Marche – Facoltà di Medicina e Chirurgia, è stata individuata quale istituzione più idonea ad accogliere il Cancer Center. Un riconoscimento che premia di fatto le Marche a livello nazionale, sostenuto da centinaia di benefattori, tra cui aziende, imprenditori, associazioni e privati che ne hanno consentito la realizzazione.
“Nel Centro Oncologico e di Ricerca delle Marche convivono aspetti evidenziati dalle parole che lo definiscono – sottolinea il prof. Gian Luca Gregori, Rettore Universita’ Politecnica Delle Marche – La ricerca, in primo luogo, ritornata in questo periodo centrale per la vita di tutti noi e poi oncologia, un termine che tocca la vita, non solo dei pazienti, ma anche dei loro familiari. Infine, la parola centro che rappresenta l’unione, grazie alle nuove tecnologie, delle tante strutture presenti nella nostra regione. Nel centro la multidisciplinarità diventa essenziale per prendere in carico il paziente secondo logiche innovative e la condivisione tra tradizione e nuove tecnologie rappresenta il futuro del nostro sistema socio sanitario”.
“Quando approvammo il piano strategico 2017-2019 dell’azienda ospedaliera universitaria delle Marche, facemmo una scommessa con il futuro – conclude il dott. Michele Caporossi, Direttore Generale Ospedali Riuniti Ancona – Quella di ridare sostanza e visibilità ai brand fondativi degli Ospedali Riuniti Umberto I, Salesi, Lancisi. E ne aggiungemmo un quarto: il Centro Oncologico e di Ricerca delle Marche. In onore e memoria dell’ospedale Oncologico Francesco Angelini di Posatora distrutto dalla frana nel 1982. Una struttura di alta specialità che ha dato i natali alla oncologia marchigiana e ad una scuola di alto rilievo nazionale. Ora, il CORM è realtà. Non è un ospedale, è un modernissimo Cancer Center virtuale che porterà alla rete clinica della nostra Regione un grande beneficio. Quello di poter dare a tutti i pazienti del nostro territorio le stesse opportunità di cura senza doversi rivolgere fuori regione. Università e Ospedale uniti nella costruzione del futuro”.