Roma, 22 febbraio 2021 – “In questi giorni ci sono state le trattative per l’avvio della campagna vaccinale da parte dei medici di medicina generale. Il Sindacato Medici Italiani, coerentemente con quanto affermato negli scorsi giorni, ha firmato il protocollo d’intesa perché, eticamente e deontologicamente, disposti a collaborare alla campagna vaccinale anti Covid”, così in una dichiarazione Pina Onotri Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani spiega l’assenso all’accordo dello SMI.
“Avevamo fatto una proposta che aveva come un obbiettivo vaccinare il 70% della popolazione in un lasso di tempo breve, per far sì che l’immunizzazione di massa fosse più efficace possibile. Per questo avevamo chiesto un finanziamento congruo e certo (un miliardo e 200 milioni di euro ) perché convinti che con queste risorse avremmo valorizzato l’autonoma organizzazione dei medici di medicina generale che, dotandosi di collaboratori amministrativi e sanitari, avrebbero potuto sul serio dare avvio sul tutto il territorio nazionale a tanti mini hub vaccinali e raggiungere così l’obbiettivo di vaccinare la maggioranza della popolazione nel più breve lasso di tempo possibile. Ai decisori politici è mancato il coraggio di scommettere su di noi! Faremo quel che potremo con i mezzi che ci hanno messo a disposizione”, continua Onotri.
“Il risultato di faticose e serrate trattative per chiudere questo è stato l’impegno del Governo ad adottare uno o più provvedimenti per lo stanziamento delle risorse necessarie, quantificate sugli importi previsti dall’ACN per portare avanti la campagna vaccinale. Obiettivi e target verranno definiti a livello regionale , dove sarà declinato, in base alle caratteriste locali , il Protocollo d’Intesa firmato a livello nazionale”.
“Abbiamo chiesto che, lì dove non è organizzativamente possibile , per mancanza di supporto amministrativo ed infermieristico,i medici di medicina generale possano vaccinare presso i centri vaccinali messi a disposizione di Asl e Regioni. Abbiamo chiesto, inoltre, che tutti i medici di medicina generale (C.A,A.P,118 e MdS) possano aderire alla campagna vaccinale. Il vaccino anti Covid rientra nelle fattispecie dei vaccini non obbligatori , soggetti a preventiva autorizzazione, prima di poterli effettuare e come tali sono retribuiti. Rientrano nell’obbligo di categoria , ma non del singolo soggetto”.
“L’adesione dello SMI alla campagna vaccinale anticovid parte dalla consapevolezza che, mentre con l’effettuazione dei tamponi avremmo solo contribuito ad un’ operazione di marketing politico, con l’adesione alla campagna vaccinale cercheremo di dare un reale e fattivo contributo al Paese per uscire da un’ emergenza che ci sta mettendo a dura prova e come persone e come medici. Siamo ancora in guerra e siamo ancora in prima linea. Troppo alto è stato il nostro contributo in termini di vite umane in questa pandemia. La nostra partecipazione, anche se non saremo costretti a partecipare, è doverosa. Lo dobbiamo a noi stessi, al giuramento che abbiamo fatto, ai nostri colleghi che hanno sacrificato le loro vite”.
“Riporto qui le parole della collega Chiara Catalano, figlia di un nostro collega Nazareno Catalano, Presidente SMI Toscana, deceduto per Covid, che ha ricordato il padre nel giorno della memoria in ricordo dei sanitari colpiti dal virus: ‘non siamo angeli, non siamo eroi, non siamo infallibili, ma siamo sempre dalla vostra parte’. È questo il significato della nostra firma a questo accordo”, conclude Onotri.