Milano, 28 luglio 2018 – E’ un’emergenza medica che colpisce ogni anno nel mondo circa 30 milioni di persone e ne uccide fino a 9 milioni, in Europa si contano più di 700.000 casi all’anno di cui 1 su 5 ha esito fatale. La sepsi è la risposta sregolata ed esagerata dell’organismo a un’infezione, che può mettere a rischio di vita ognuno di noi e, come tale, deve essere riconosciuta precocemente e trattata tempestivamente.
Giovedì 13 settembre si celebrerà la Giornata mondiale della sepsi che, nata da un’iniziativa della Global Sepsis Alliance (GSA) per promuovere la conoscenza di questa patologia, vede quest’anno la sua sesta edizione.
La sepsi, che è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel maggio 2017 come “Emergenza Sanitaria Globale”, è una sindrome clinica causata da una risposta anomala dell’organismo a una infezione. Determinando un danno a carico di uno o più organi, la sepsi può mettere in serio pericolo la vita stessa, tenuto conto che, rispetto ad altre patologie, uccide quattro volte di più del tumore al colon, cinque volte più dell’ictus e dieci volte di più dell’infarto miocardico.
Nel quadro di una patologia “tempo dipendente”, in cui cioè la tempestività dell’intervento gioca un ruolo determinante tra la vita e la morte, l’iniziativa “Lotta alla Sepsi a 300 Km all’ora”, frutto dell’impegno congiunto dei Medici Anestesisti e Rianimatori della SIAARTI e di Trenitalia, si propone di informare e diffondere nei confronti del pubblico la conoscenza e l’importanza della prevenzione, come pure la corretta gestione di questa malattia, il cui elevatissimo tasso di mortalità potrebbe essere radicalmente ridotto con una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo.
Il 13 settembre gli Anestesisti Rianimatori della SIAARTI saranno presenti sui Frecciarossa in partenza da: Milano, Torino,Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli per coinvolgere e motivare i viaggiatori sul significato di questa importante realtà, distribuendo materiale informativo/didattico e rispondere a eventuali quesiti attivando inoltre una ricerca volta a raccogliere dati sulla conoscenza di questa patologia in Italia.