Torino, 16 settembre 2019 – Per la prima volta si terrà a Torino, dal 18 al 20 settembre, il Congresso Mondiale della Società Internazionale per lo Studio delle Malattie Vulvovaginali (ISSVD, International Society for the Study of Vulvovaginal Disease), dalle ore 8,30 presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale.
Al Congresso, che ha registrato il tutto esaurito, parteciperanno medici specialisti provenienti da 46 diverse nazioni del mondo, attratti dalla presenza dei maggiori esperti mondiali nel campo.
Il professor Mario Preti, Presidente del Congresso e della Società Internazionale, ginecologo-oncologo presso la Ginecologia e Ostetricia universitaria 1 dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, sottolinea che: “l’ISSVD è una Società Scientifica aperta alle figure professionali di ginecologi, dermatologi, anatomo-patologi, terapisti della riabilitazione perineale e medici di medicina generale, coinvolte nello studio, nella ricerca e nel trattamento delle patologie vulvovaginali. L’interdisciplinarietà rappresenta il cardine della società ed ha permesso di migliorare la diagnosi e la terapia di molte patologie, grazie allo scambio di competenze tra professionisti, come da sempre avviene all’interno del Centro di Eccellenza di riferimento della regione Piemonte per la Vulvologia e Patologia del Basso Tratto Genitale Femminile dell’ospedale Sant’Anna di Torino.
Il professor Leonardo Micheletti, Responsabile del Centro, commenta: “Sono orgoglioso che il Congresso organizzato a Torino rappresenti il fiore all’occhiello di un lavoro di équipe, iniziato con il mio allievo Mario Preti più di 30 anni fa”.
Il 18 settembre, durante il Congresso, sarà istituito il Vulvar Cancer Awareness Day mondiale: la 1^ Giornata di sensibilizzazione e consapevolezza sui tumori della vulva. Il prof. Leonardo Micheletti ed il prof. Mario Preti sottolineano che “I tumori invasivi della vulva per ora non sono diminuiti come altri tumori, ad esempio quello del collo dell’utero grazie alle campagne di screening. Le cause dei carcinomi vulvari sono sostanzialmente due: la progressione di lesioni preinvasive dovute alla persistenza di infezioni da papillomavirus (HPV), tipico delle donne con età inferiore a 65 anni, e la degenerazione maligna di una malattia dermatologica (il Lichen Sclerosus), che avviene nel 5-7% dei casi ed è a carico delle donne più anziane. Gli effetti protettivi della vaccinazione anti HPV sui carcinomi nelle donne più giovani saranno evidenti tra circa 30 anni, mentre l’invecchiamento generale della popolazione potrebbe aumentare il rischio di carcinoma vulvare Lichen Sclerosus associato”.
L’obiettivo dell’Awareness Day sarà di informare la popolazione sui fattori di rischio dei carcinomi vulvari e promuovere, attraverso l’uso dell’autoispezione vulvare, la presa di coscienza dell’anatomia normale della vulva e delle sue modificazioni. Obiettivo parallelo sarà di formare adeguatamente il personale sanitario affinché sia in grado di identificare le donne a maggior rischio di patologia da inviare ai Centri di riferimento.
A questo proposito la professoressa Chiara Benedetto, Direttore della Ginecologia e Ostetricia universitaria 1 dell’ospedale Sant’Anna afferma che: “Questo evento internazionale rende merito al Centro del nostro Dipartimento nel quale non solo le donne del Piemonte, ma anche di altre regioni, trovano professionisti in grado di gestire, secondo le evidenze scientifiche internazionali, situazioni talvolta responsabili di grandi disagi fisici e psicologici per le donne”.
Il Rettore dell’Università degli Studi di Torino professor Gian Maria Ajani: “Ancora una volta Torino diventa autorevole sede scientifica degli studi in ambito ginecologico, forte dell’eccellenza della Struttura Complessa Universitaria in Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Sant’Anna. Per la prima volta ospita il Congresso Mondiale della Società Internazionale per lo Studio delle Malattie Vulvovaginali, che porterà in città ricercatori e medici provenienti da tutto il mondo, in dialogo con i docenti dell’Ateneo che hanno reso Torino, polo internazionale delle scienze mediche. Un’ulteriore dimostrazione che l’apporto dell’Università al sistema sanitario, in termini di innovazione della ricerca e delle competenze, è in costante crescita ed è strategico per lo sviluppo del territorio e per la salute”.