Firenze, 14 dicembre 2021 – “Estrema attenzione e cautela sui minori. E affidarsi solo a medici super specializzati”. È l’appello di Aiteb, l’Associazione italiana terapia estetica e botulino, che interviene proprio nei giorni in cui nel Regno Unito sta entrando in vigore una nuova legge sui filler cosmetici che vieta ai chirurghi plastici di somministrare trattamenti con tossina botulinica e filler estetici a minori e agli adulti di sottoscrivere il permesso per procedere su pazienti con meno di 18 anni.
Quello del presidente di Aiteb Piero Fundarò e di Maurizio Benci, socio fondatore di Aiteb, è un invito alla responsabilità rivolto al mondo medico e anche ai genitori.
“In questi giorni in Inghilterra è entrata in vigore la legge definita “Botulinum toxin and cosmetic fillers (children) act”, con cui viene vietato l’utilizzo della tossina botulinica e dei filler a base di acido ialuronico o di altre sostanze per la correzione di inestetismi in soggetti di età inferiore ai 18 anni. Questa legge è stata varata per arginare un fenomeno che in Inghilterra era diventato significativamente dilagante, cioè la richiesta sempre più frequente di trattamenti estetici da parte di minorenni. La situazione italiana dal punto di vista legislativo non vede specifici divieti di trattamenti con botulino o filler nei soggetti al di sotto dei 18 anni. La scheda tecnica del botulino per uso estetico specifica chiaramente però che è sconsigliato l’uso al di sotto dei 18 anni di tale farmaco per fini estetici”, spiega Fundarò.
“Per quanto riguarda i filler in Italia non viene posto alcun limite di età. Di fronte ad un quadro normativo di questo genere nel nostro Paese assume un aspetto molto importante la preparazione scientifica e tecnica di chi può eseguire questi trattamenti. E sottolineo che mentre in Inghilterra i trattamenti con tossina botulinica e filler possono essere eseguiti da personale non medico e non laureato in medicina, in Italia questi interventi sono ad esclusivo appannaggio di personale medico. E sottolineiamo pure che la preparazione dei medici che eseguono questi trattamenti deve essere assolutamente elevata in modo da poter ottimizzare l’utilizzo delle procedure e soprattutto di poter far fronte alle eventuali complicanze. Aiteb concorda con il fatto che l’esecuzione di procedure estetiche con botulino e filler al di sotto dei 18 anni sia assolutamente da non consigliarsi pur di fronte ad un quadro normativo che non lo vieta in modo assoluto” aggiunge il presidente.
Nel Regno Unito peraltro non solo è stato introdotto il divieto ma l’organismo di vigilanza sulla pubblicità ha pure coadiuvato il Parlamento a redigere una legge che vieta anche a programmi tv e social media rivolti ai minori di pubblicizzare gli interventi estetici.
“Ovviamente i minorenni e i giovani sono soggetti a notevole influenza da parte dei mass media e l’utilizzo dei social incrementa richieste di modifica del proprio aspetto. Il medico deve riuscire ad orientare al meglio le richieste del paziente suggerendo un atteggiamento attendistico al di sotto dei 18 anni e anche quando la maturità del soggetto che la richiede dimostra una non adeguatezza nei confronto di una scelta di questo tipo. È importante rivolgersi a personale medico laureato in medicina con una adeguata preparazione su queste metodiche. Proprio per questo Aiteb organizza per i propri soci corsi di formazione atti ad aumentare la conoscenza inerenti l’utilizzo della tossina botulinica. Aiteb concorda con lo sconsigliare l’utilizzo nei minorenni e raccomanda un’estrema attenzione nell’utilizzo di questi trattamenti da parte dei medici in pazienti in età giovanile. Il medico deve essere sempre un riferimento che aiuta a compiere scelte responsabili verso questi trattamenti. Sono estremamente importanti la conoscenza tecnica e l’elevata formazione che i medici che eseguono queste procedure devono avere” dice Fundarò.
“In Italia di fatto manca una legge che regoli e tuteli i minori dall’utilizzo della tossina botulinica o di filler a scopo estetico e in pratica tocca ai medici, insieme a coloro che tutelano i minori, giudicare se quel risultato estetico possa essere comunque di beneficio psicologico al paziente minore. Chiaramente tutti noi dobbiamo essere uniti per non concedere trattamenti estetici fini a sé stessi ai minori”, spiega Benci.
“Tutti gli interventi devono essere fatti chiaramente da personale medico con un’alta specializzazione. E quello che mi preme dire è che in Inghilterra e anche in alcuni Stati degli Stati uniti non è necessaria una laurea per alcuni trattamenti iniettabili e questo porta all’impossibilità di controllo da parte delle autorità mentre in Italia non è così. Il mio è un appello affinché tutti i pazienti adulti siano trattati da medici esperti e affinché, quando si debba effettuare un trattamento con tossina botulinica o un filler estetico su un minore, lo si faccia nel rispetto della sua età, col consenso dei genitori e solo quando ci sia un grave problema psicologico, tale da portare a giustificare l’intervento” conclude Benci.