Roma, 30 gennaio 2019 – “Ancora una volta quando si accende una tenue speranza di dare ossigeno ad un SSN morente per una sindrome ostruttiva cronica da strangolamento, gli agenti patogeni determinati dal combinato disposto tra MEF, Ragioneria dello Stato e pseudotecnocrazia accrescono virulenza e si accaniscono in corpore vili.
Un tetto alla spesa per il personale che ha determinato solo fuga all’estero o verso il privato viene impugnato con una ottusità funzionale solo a chi vuole la disgregazione.
Inutile ogni parola spesa da dirigenti sanitari, medici e pazienti a difesa del bene salute, costituzionalmente garantito. Funzionari sordi fanno quelli che a Roma vengono chiamati risparmi di Maria Calzetta, ovverosia tagliano oggi facendo perdere quel poco residuo valore ai beni comuni che dovrebbero difendere.
A questo punto nel progressivo omicidio del SSN più che la colpa c’è da indagare sul dolo”.
È l’amaro commento del Coordinatore FASSID Corrado Bibbolino alla notizia della bocciatura dello sblocco nel Dl semplificazioni dell’emendamento 9.0.41 che viene accolto solo come ordine del giorno.