Bimbo con ernia diaframmatica nasce al Meyer per ricevere immediate cure salvavita

Firenze, 30 ottobre 2024 – Fiocco azzurro al Meyer, che torna ad accogliere la nascita di un bambino affetto da un’ernia diaframmatica, una rara e grave malformazione congenita che colpisce un neonato ogni 3.000.

Oggi l’ospedale pediatrico fiorentino ha ospitato una equipe anestesiologica e ostetrica dell’ospedale di San Giovanni di Dio: sono stati loro ad assistere la mamma durante il parto eseguendo un cesareo programmato. Subito dopo il piccolo è stato affidato alle cure dei specialisti dell’AOU Meyer Irccs per “correggere” la malformazione, mentre la mamma rientrerà a Torregalli nel pomeriggio.

Evidenze scientifiche e studi internazionali hanno infatti dimostrato che la rapidità dell’intervento chirurgico incide in modo determinante sulle possibilità di sopravvivenza del bambino: poter intervenire chirurgicamente subito dopo la nascita risulta quindi più sicuro del trasferimento del neonato presso l’ospedale pediatrico mediante il trasporto neonatale, anche se questo avviene in condizioni ottimali. Si tratta quindi di un cosiddetto “trasporto in utero”.

Di qui la scelta di trasformare una delle sale operatorie del Meyer in una sala parto, rispondente a tutti gli standard necessari per garantire la sicurezza della mamma e del piccolo.

Che cosa è l’ernia diaframmatica

L’ernia diaframmatica è una protrusione degli organi contenuti in addome nel torace provocata da una malformazione del diaframma. Questa fuoriuscita può portare a una compressione dei polmoni che impedisce al piccolo di respirare in modo corretto e, nei casi più gravi, può comprometterne la sopravvivenza.

Una complessa procedura organizzativa

L’evento, considerata la sua eccezionalità, è stato accuratamente preparato dalle direzioni sanitarie dell’AOU Meyer e della Asl Toscana Centro. L’equipe anestesiologica e ostetrica dell’ospedale San Giovanni di Dio ha effettuato due sopralluoghi presso le sale operatorie del pediatrico fiorentino. Ne è seguito un confronto multidisciplinare tra le equipe coinvolte per delineare un percorso condiviso e mettere a punto le procedure in grado di fronteggiare tutti i possibili imprevisti.

Stamani la mamma ha lasciato il San Giovanni di Dio mediante ambulanza con medico a bordo ed è stata accolta nella recovery-room del Meyer per la preparazione all’intervento. A effettuare il parto cesareo, come detto, sono stati i medici e il personale ostetrico di Torregalli, che hanno avuto a disposizione tutta la loro strumentazione. Poi il piccolo è stato affidato alle cure del Meyer per l’intervento e la successiva degenza presso la Terapia intensiva neonatale, specializzata nei casi più complessi.

Dal punto di vista amministrativo, il neonato verrà registrato al punto Nascita San Giovanni di Dio e verrà fornito un numero progressivo del parto, come previsto in altre situazioni in cui il parto avviene al di fuori dell’ospedale. La mamma, invece, tornerà in giornata al San Giovanni di Dio per tutte le cure del caso.

La madre potrà vedere già il suo piccolo alla fine dell’intervento del cesareo, prima di rientrare a Torregalli. Sarà di nuovo al Meyer appena possibile per riabbracciare e assistere definitivamente il suo bambino.

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