Bari, 3 gennaio 2022 – Più preciso, più ‘umano’ e tutto barese. È il nuovo tomografo computerizzato (TC) che, proprio in questi giorni, è stato installato nei locali dell’unità operativa di radiologia e diagnostica per immagini dell’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. La nuova macchina, che sostituirà una TAC in uso da 10 anni, sarà a disposizione dei pazienti già da metà mese, dopo le fasi di controllo qualità, radioprotezione e formazione del personale.
Il nuovo apparecchio è un tomografo computerizzato a 128 slices (o strati) e consente, grazie alla velocità di esecuzione ‘a spirale’, di usare basse dosi di radiazioni ma di avere immagini diagnostiche più dettagliate. Sarà possibile così ‘vedere’ lesioni tumorali anche molto piccole e ‘studiare’ organi, come il cuore, che ‘sfuggono’ agli apparecchi meno performanti. I pazienti saranno accolti in una sala tutta nuova, con luci a led blu, dove campeggia una gigantografia del lungomare di Bari, così da offrire loro un ambiente il più possibile confortevole, che concilia il rilassamento.
Il tomografo computerizzato a 128 slices sostituirà un vecchio apparecchio a 16 slices, in funzione dal 2011 mentre resterà in funzione l’altro apparecchio per la TAC, la tomografia assiale computerizzata, a 64 slices. Le due macchine, lavorando in linea, ridurranno tempi e liste d’attesa per i pazienti. Il nuovo tomografo computerizzato è stato acquistato, tramite la centrale di acquisto Consip, con un investimento di circa 300 mila euro.
“Abbiamo curato – così il direttore generale Alessandro Delle Donne – sia gli aspetti più strettamente tecnologici, relativi alle performance dell’apparecchiatura, sia gli aspetti più umani, attrezzando una sala in cui i pazienti possano sentirsi a casa, riconoscendo il lungomare di Bari quale simbolo della Puglia e di tutto il mezzogiorno. Anche le luci e i colori della stanza riducono l’ansia e favoriscono un clima di fiducia con i medici e il personale in servizio. Si tratta di dettagli che, in un percorso di cura faticoso e difficile quale quello del tumore, possono davvero fare la differenza”.