Una serie di operazioni su pazienti complessi in attesa di cuore, polmone, fegato e rene
Roma, 25 luglio 2016 – Un trapianto di cuore eseguito l’8 luglio e uno il 19. In mezzo altri 6 trapianti di organo che hanno cambiato la vita a 7 pazienti in lista di attesa. È il frutto dell’intensa attività trapiantologica effettuata in poco più di 10 giorni dai medici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Si tratta di numeri eccezionalmente alti anche per una struttura come il Bambino Gesù che è l’unico ospedale pediatrico europeo dove si effettua ogni tipo di trapianto oggi esistente: 326 solo nel 2015.
L’8 luglio scorso sono stati eseguiti un trapianto di cuore e uno di rene da vivente nella stessa giornata. La piccola trapiantata di cuore era stata trattata con l’impianto di un berlin hearth come soluzione ponte in attesa del cuore compatibile. Tra il 9 e il 14 luglio sono stati trapiantati 2 reni in altrettanti pazienti, mentre nella giornata del 16 si sono concentrati un trapianto di polmone e uno di fegato.
Il trapianto di fegato è stato realizzato in una piccola bambina (7 mesi di età) proveniente dalla Grecia, affetta da atresia delle vie biliari, in lista di attesa da circa un mese. È stato utilizzato – con tecnica di split liver – un fegato parziale prelevato da donatore cadavere. Si è trattato di un intervento particolarmente complesso, durato circa 10 ore, a causa delle piccole dimensioni della bambina (circa 6 kg di peso), delle sue condizioni cliniche molto gravi (era ricoverata in terapia intensiva prima del trapianto) e del fatto che era già stata in precedenza sottoposta ad altri interventi chirurgici. Dallo stesso donatore sono stati prelevati anche i polmoni, trapiantati al Bambino Gesù su un ragazzo affetto da fibrosi cistica. Era in lista di attesa da 4 anni.
Il 17 giugno è stato invece eseguito un trapianto combinato di fegato e rene in una bambina di 9 anni affetta da una patologia metabolica (iperossaluria) che aveva danneggiato irreversibilmente i suoi reni (con necessità di dialisi). È stato necessario, oltre al trapianto di rene, anche quello del fegato, organo in cui risiede il difetto metabolico. La complessità dell’intervento, che è durato circa 16 ore, deriva dalle diverse procedure chirurgiche che sono state realizzate in sequenza: trapianto di fegato, rimozione dei reni malati, trapianto di rene, prima e durante i quali è stato necessario ricorrere anche al trattamento dialitico.
Il 19 di questo mese, infine, sono stati trapiantati due pazienti: un ragazzo di 19 anni e 35 kg di peso, in attesa del cuore da 2 anni e portatore di cardiopatia congenita; una bambina di appena 2 anni e 11 chili di peso, che era in attesa di un rene compatibile.
“Per poter eseguire così tante operazioni complesse in un lasso di tempo piuttosto ristretto – spiega il direttore sanitario dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Massimiliano Raponi – è stato necessario un eccezionale sforzo organizzativo e di lavoro che ha coinvolto – oltre alle equipe di altri centri – i coordinatori trapianti, gli anestesisti, il personale di sala operatoria, i rianimatori, gli epatogastroenterologi, i nefrologi, radiologi, i servizi diagnostici, i chirurghi urologi, i cardiologi, i cardiochirurghi, i chirurghi dell’unità dei Trapianti Addominali , la chirurgia epatobiliopancratica”.
fonte: ufficio stampa