Prurito agli occhi, palpebre gonfie, lacrimazione, arrossamento: per molti italiani l’arrivo dell’autunno coincide con la manifestazione di questi e altri sintomi tipici delle allergie congiuntivali perenni. Il prof. Andrea Leonardi dell’Università di Padova spiega come riconoscere tempestivamente questo disturbo e come affrontarlo
Padova, 5 ottobre 2018
Che cosa sono le allergie congiuntivali perenni?
Quando si parla di congiuntivite allergica spesso si pensa sia legata esclusivamente ai pollini e quindi, per quanto fastidiosa e in alcuni casi anche invalidante, prerogativa solo dei mesi primaverili ed estivi. Sono molte invece le persone soggette alle allergie congiuntivali perenni, che si manifestano in ogni periodo dell’anno, ma soprattutto con l’arrivo della stagione autunnale, quando sono maggiori le probabilità di esposizione agli allergeni in ambienti chiusi.
Le cause che possono scatenare questo tipo di reazione allergica sono infatti da ricercare in agenti come gli acari della polvere, l’epitelio degli animali domestici (per esempio il pelo di gatto) o le muffe, con i quali il contatto è più frequente durante la permanenza in ambienti chiusi.
Senza poi considerare che un notevole numero di pazienti è soggetto a sensibilizzazioni multiple, vale a dire allergico a diversi agenti (pollini, polveri, epitelio animale, ecc…) ed esposto quindi al contatto con gli allergeni in quasi tutti i mesi dell’anno.
L’individuazione dei sintomi e la diagnosi
“Il sintomo più tipico delle allergie congiuntivali perenni – spiega il prof. Andrea Leonardi, Professore Associato presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova e Presidente del Corso di Laurea in Ortottica e Assistenza oftalmologica – è il prurito agli occhi, accompagnato da gonfiore alle palpebre, persistente lacrimazione,bruciore e arrossamento”.
“L’arrossamento degli occhi in particolare – prosegue Leonardi – è da considerarsi uno dei segnali più evidenti di un’infiammazione in corso che va immediatamente affrontata, per evitare che provochi ulteriori problemi. I sintomi soggettivi possono essere infatti più sfumati rispetto alle forme stagionali, ma comunque persistenti e anche associati a infiammazione cronica. Nelle forme più gravi può inoltre talvolta capitare che una congiuntivite non curata tempestivamente ed efficacemente possa addirittura causare danni alla cornea, comportando di conseguenza una terapia più lunga e complessa”.
“Se i sintomi persistono per alcuni giorni, soprattutto in soggetti che già soffrono di altre manifestazioni allergiche come per esempio la rinite o l’asma allergica, il consiglio è quindi di rivolgersi al proprio medico, che valuterà l’opportunità di prescrivere una visita oculistica specialistica per la diagnosi e test specifici per l’individuazione dell’allergene”, conclude Leonardi.
Le strategie per prevenire le allergie congiuntivali perenni
Per quanto riguarda la prevenzione, può valere una semplice raccomandazione, utile per gestire le allergie in generale:ridurre al minimo le occasioni di esposizione all’allergene, per tenere sotto controllo i sintomi. Nello specifico della quotidianità:
- arieggiare ogni giorno gli ambienti per almeno mezz’ora;
- evitare di arredare casa con mobili e decorazioni che favoriscono l’accumulo di polvere e il deposito dei peli degli animali domestici, se presenti;
- mantenere nelle stanze un tasso di umidità inferiore al 50% per prevenire la formazione di muffe, veicolo di allergeni.
Quali le terapie più efficaci?
“Naturalmente prima di procedere con una terapia è necessario il parere del proprio medico” specifica il prof. Leonardi, che aggiunge “nella maggior parte dei casi il trattamento per l’allergia congiuntivale perenne prevede l’utilizzo di colliri antistaminici, specifici per la riduzione del prurito. Per una completa efficacia e una rapida risoluzione del problema attualmente si preferiscono i preparati ad azione multipla, come per esempio i colliri a base di acido spaglumico, che svolgono funzione sia antiallergica che antinfiammatoria. Sotto supervisione medica le due tipologie di farmaco possono comunque essere utilizzate contemporaneamente, per un maggior controllo dell’infiammazione allergica persistente”.
“è inoltre utile ricordare – continua sempre Leonardi – quanto sia importante utilizzare prodotti privi di conservanti, per evitare eventuali effetti dannosi sulla superficie oculare. Studi recenti hanno infatti dimostrato come alcuni tra i conservanti più comunemente impiegati possano ridurre la sensibilità della cornea e sul lungo termine provocare seri problemi alla superficie oculare, che vanno dall’infiammazione cronica alla fibrosi subcongiuntivale cronica. L’indicazione generale è quindi di evitare le formulazioni in cui sono presenti conservanti, privilegiando dispositivi innovativi, senza conservanti ma in grado di durare diverse settimane”.