Aumento contagi Covid-19, Fsi-Usae chiede tamponi rapidi per chi entra in Sicilia

Catania, 21 agosto 2020 – Si terrà martedì 25 agosto, a partire dalle 09,30, in viale della Libertà presso la Marina del Nettuno, passeggiata a Mare di Messina, il sit-in di protesta contro il rischio che il recente aumento dei contagi da Covid-19 possa trasformarsi in pericolosi focolai.

“La manifestazione pacifica è stata indetta per frenare l’aumento dei contagi ‘da fuori regione’”, spiega la Fsi-Usae Sicilia Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei.

A rendere nota la manifestazione sono il segretario regionale Calogero Coniglio e i componenti della segreteria regionale Salvatore Bracchitta, Salvatore Di Natale, Di Marco Pier Paolo, Salvatore Ballacchino, Maurizio Cirignotta e Renzo Spada.

“Anche se la situazione è sotto controllo, visto l’aumentare dei contagi, il motivo della protesta della Fsi-Usae è quello di chiedere di correre ai ripari prevedendo misure speciali per chi proviene da fuori regione, per contenere e arginare al meglio il rischio di nuovi focolai. Chiediamo, pertanto, un’ordinanza che preveda l’obbligo di sottoporre a tampone rapido obbligatorio le persone che entrano in Sicilia. Per tutti coloro che arrivano in Sicilia nei porti, negli aeroporti, per ferrovia e auto dallo stretto di Messina si deve prevedere che si facciano tamponi rapidi garantendo negli stessi presidi sanitari fissi per salvaguardare gli ospedali siciliani da possibili ed evitabili contagi. Non possiamo vanificare gli sforzi fatti finora”.

“A livello regionale, riteniamo che sia necessario imporre delle regole ferme – spiega la Fsi-Usae Sicilia – È indispensabile cha la regione siciliana metta in campo interventi mirati per isolare tempestivamente i soggetti positivi che arrivano in Sicilia. Vogliamo ritornare a una vita normale e controllata e non tornare a una chiusura. La Fsi-Usae chiede massima sicurezza per i siciliani, per medici, infermieri, tecnici, Oss e tutto il personale sanitario. La proposta che facciamo alla Regione è di non rendere gli ospedali in pressione”.

“Per la difesa del servizio sanitario regionale la Fsi-Usae Sicilia chiede inoltre che vengano utilizzate solo due strutture dedicate per i malati Covid in Sicilia, una per la Sicilia occidentale e una per quella orientale, per decongestionare le attività delle 17 aziende, soprattutto dei pronto soccorso e delle rianimazioni, dove la presenza di positivi al Coronavirus può rendere inoperosi gli altri reparti. Si è verificato, infatti, che i pazienti acuti e cronici affetti da patologie non Covid, per la paura del contagio, hanno rinunciato a curarsi con gravi danni per la loro salute”.

“Al sit-in parteciperanno una delegazione sindacale della Fsi-Usae, sono per lo più lavoratori e lavoratrici impiegati nella pubblica amministrazione, operatori sanitari, principalmente infermieri. Abbiamo invitato formalmente alla nostra iniziativa il Presidente della Regione Siciliana, i 12 Assessori regionali, i 70 Deputati regionali, il Sindaco di Messina. Tutti i cittadini sono invitati ad unirsi a noi”.

“Sulle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 chiediamo al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e all’Assessore regionale della Salute Ruggero Razza di rivedere la posizione del governo regionale e un incontro per fornire garanzie certe, adeguate e accurate per prevenire e reprimere i futuri focolai”, conclude il sindacato.

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