Roma, 12 settembre 2024 – “Non possiamo più assistere, come certificato dall’ultima relazione della Corte dei Conti allo storno dei fondi per il Sevizio Sanitario Nazionale distribuiti alle Regioni per altri scopi. In tal senso risulta essere emblematico che le Regioni in mancanza di loro provvedimenti attuativi, per esempio, utilizzino le risorse per gli aggiornamenti dei LEA per coprire altre inefficienze e squilibri dei servizi sanitari regionali. Abbiamo bisogno di un quadro chiaro, regionale e nazionale, ancor di più con l’avvicinarsi della presentazione della Legge di Bilancio 2024. Riteniamo quanto mai urgente avviare il confronto con la parte pubblica per aprire un percorso che ci porti alla formulazione dell’Atto di Indirizzo necessario alla definizione dell’Accordo Collettivo Nazionale 2022-2024 per la medicina generale”, così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani (SMI) alla vigilia dell’apertura dei lavori, domani a Tivoli (RM), del Consiglio Nazionale del Sindacato Medici Italiani, che si concluderà, domenica 15 settembre 2024.
“La Legge Bilancio 2023 stanziava per il potenziamento dell’assistenza territoriale, con riferimento ai maggiori oneri per la spesa di personale dipendente e convenzionato, da reclutare 250 milioni di euro per il 2025 e 350 milioni di euro per il 2026, ma queste risorse non sono sufficienti per l’intera categoria anche perché ad oggi sono rimasti lettera morta tutti gli impegni presi per finanziare le tutele e la sicurezza dei medici. Chiediamo, in tal senso, da tempo, il riconoscimento per i medici di medicina generale di potersi assentare se ammalati, di avere giusti congedi per maternità o per la cura dei figli piccoli, della possibilità di fare le ferie previste”.
“Vorremo chiedere con quali fondi si copriranno gli arretrati e gli adeguamenti delle retribuzioni del 2022-2024? Pur apprezzando lo sforzo del Ministro Schillaci, che ha chiesto un’implementazione nella nuova Legge di Bilancio per il fondo del Servizio Sanitario Nazionale, abbiamo bisogno di trovare riscontri operativi per il nuovo Atto d’Indirizzo”.
“Non possiamo trovarci calato sulla testa un Atto di Indirizzo non adeguatamente finanziato. Tutti gli sforzi organizzativi e di riordino gestionale e strutturale cadranno nel vuoto se le risorse non saranno congrue. Vogliamo certezze sui finanziamenti, illustrati e presentati in tempo utile, al fine di chiudere un Atto di Indirizzo coerente e all’altezza delle richieste della categoria. Per queste ragioni e per rispondere al clima di violenza che si respira in tutto il Paese contro i medici convenzionati e quelli pubblici ci avviamo verso lo stato di agitazione dei medici”, conclude Onotri.