Pisa, 4 luglio 2019 – Un intervento chirurgico multidisciplinare ad elevata complessità, che ha coinvolto in sala ben 4 équipe operatorie e che è durato oltre 12 ore, si è concluso con successo a Pisa e ha consentito, per un tumore avanzato alla tiroide, estremamente raro ed esteso anche in altri settori anatomici, il superamento della fase critica e la possibilità di intraprendere le terapie oncologiche necessarie.
La patologia, nel caso specifico, era infatti talmente estesa da non poter essere trattata con la sola terapia farmacologica. Era necessario un approccio chirurgico che però richiedeva le competenze di più specialisti. E difatti l’intervento è stato eseguito nella sala operatoria della Cardiochirurgia del Dipartimento Cardio-toraco-vascolare; è stato necessario ricorrere alla circolazione extracorporea (CEC) in ipotermia profonda per la ricostruzione di strutture vascolari arteriose e venose inglobate dalla massa neoplastica.
Hanno eseguito l’intervento il professor Mauro Ferrari (chirurgo vascolare), il dottor Giovanni Scioti e il dottor Federico Del Re (cardiochirurghi), il professor Gabriele Materazzi e il dottor Carlo Ambrosini (endocrino-chirurghi), il professor Marco Lucchi (chirurgo toracico), il dottor Fabio Guarracino e il dottor Daniele Amitrano (anestesisti-rianimatori) oltre a tutto il personale infermieristico e tecnico di sala operatoria.
Si è trattato di un lavoro di squadra perfettamente calibrato e preparato con cura dopo un consulto multidisciplinare richiesto dai medici dell’Unità operativa di Endocrinologia 1 (diretta dal professor Paolo Vitti), per l’origine tiroidea della patologia. Alla riunione del Gom-Gruppo oncologico multidisciplinare hanno partecipato, oltre a tutti i professionisti già sopra elencati, anche il dottor Alessandro Ribechini (endoscopista toracico) e gli endocrinologi (professoressa Raffaella Elisei, dottoressa Eleonora Molinaro e dottor Alessandro Prete).
La scelta cui sono approdati gli specialisti dell’Aou pisana è stata per un intervento di asportazione della tiroide congiuntamente alla rimozione della massa mediastinica neoplastica. Una procedura ad alto rischio che ha richiesto, come già detto, la ricostruzione di vasi sia venosi che arteriosi del torace, interessati dalla patologia neoplastica, così come il ricorso alla circolazione extracorporea in ipotermia profonda per la protezione cerebrale, disegnandosi come uno dei più complessi interventi multidisciplinari effettuati a Pisa.
È stato quindi necessario spiegare bene al paziente e ai suoi familiari il rischio elevato dell’intervento e ottenere il consenso a procedere.
Alla fine, dopo alcune settimane di degenza in rianimazione, il paziente, in buona salute, è stato trasferito in un istituto per proseguire la riabilitazione cardiologica necessaria per il recupero funzionale e, appena completato il percorso riabilitativo, sarà di nuovo affidato alle cure degli endocrinologi-oncologi della Endocrinologia dell’Aou pisana, per le ulteriori cure del caso.