Arezzo, 28 dicembre 2017 – Forte aumento del volume di esami diagnostici effettuati e delle attività chirurgiche in sala operatoria; diminuzione dei tassi di ospedalizzazione e stabilizzazione del personale sanitario. Sono alcuni degli aspetti, a livello aziendale, che hanno caratterizzato il 2017 nella Asl Toscana sud est, la seconda Azienda sanitaria più grande d’Italia.
I dati e le attività di questo anno (riferiti al periodo gennaio-ottobre, sia a livello di area vasta che di singole province) sono stati resi noti stamani in una conferenza stampa a cui hanno partecipato, per la Direzione Aziendale, il direttore generale Enrico Desideri, il direttore sanitario Simona Dei, il direttore amministrativo Francesco Ghelardi, il direttore dello staff direzionale Emanuele Giusti, il direttore del Dipartimento territoriale Anna Canaccini e il direttore della rete ospedaliera Daniela Matarrese.
“E’ stato un anno molto impegnativo – ha dichiarato Desideri – ricco di sfide e di novità a cui questa Azienda ha saputo rispondere con precise scelte organizzative. Il lavoro da fare è ancora tanto ma l’impostazione aziendale è stata data e adesso, nel 2018, dovremo consolidare attività e procedure. Nessun taglio e una forte tenuta di quei valori e di quei principi che stanno alla base della sanità: queste le direttive che abbiamo portato avanti, grazie a circa 10 mila persone, tra dipendenti, convenzionati e collaboratori, che ogni giorno mettono in campo tempo, competenze e risorse. Li ringrazio uno per uno e ringrazio le istituzioni e l’associazionismo che ci supportano e collaborano con noi. Una sussidiarietà necessaria per raggiungere risultati positivi”.
Ecco alcuni dati: nell’Area vasta, durante questo anno, sono stati refertati 20.998 esami in più rispetto al 2016, con particolare incremento di Eco e Tac. L’indice di copertura, cioè la percentuale di cittadini che si rivolge all’ospedale della propria Zona, si è attestato sull’82%. Il dato conferma, nel nuovo modello organizzativo, l’importanza data a tutti gli ospedali di riferimento territoriale al di là delle loro dimensioni.
“Non si chiude nessun ospedale, al contrario di quanto dice qualcuno”, ha precisato Desideri. Sono in crescita le attività chirurgiche in sala operatoria, che segnano un + 2,47%. Aumenta anche l’attrazione degli ospedali per chi risiede fuori dal territorio aziendale.
“A livello di investimenti – continua Desideri – tra il completamento di opere avviate, l’adeguamento di edifici e impianti, la riqualificazione di edifici e impianti tecnologici, il potenziamento e rinnovo delle tecnologie sanitarie ed informatiche, la Asl Toscana sud est ha investito circa 140 milioni di euro, dei quali 39 per tecnologie sanitarie e 8 per tecnologie informatiche. Tutto ciò è stato possibile grazie all’autofinanziamento (per il 60%) mentre il restante 40% è stato suddiviso tra contributi statali e regionali. Proprio questa mattina all’ospedale di Arezzo è arrivato il nuovo Robot per la Chirurgia generale e specialistica”.
Ma per i cittadini, quali sono stati gli esiti di salute derivati da questo impegno? Meno ricadute, meno complicanze ed una maggior efficacia nella cura. Secondo gli indicatori dell’Agenzia nazionale di Sanità (Agenas) i risultati aziendali sono superiori alla media regionale e sono migliorati anche rispetto al 2016. Alcuni esempi possono essere i casi di infarto miocardico, le colicistectomie, le broncopneumopatie o la riduzione dei parti cesarei.
Per quanto riguarda le liste di attesa, il direttore generale ha sottolineato la crescita della richiesta di visite da parte della cittadinanza, ma anche la crescita delle risposte da parte dell’Azienda, con un incremento del volume di visite erogate che oscilla tra l’8 e il 10%.
“Una delle nostre priorità, in questo anno, è stata la stabilizzazione del personale sanitario e siamo soddisfatti dei risultati ottenuti – ha commentato Simona Dei – La stabilità, la riduzione del precariato, rappresentano una sicurezza per i nostri dipendenti, che possono lavorare con più tranquillità. Abbiamo concluso tutte le trattative sindacali dei dirigenti e stiamo definendo anche gli amministrativi in modo tale da formare un’unica squadra. Per il resto, abbiamo rivolto grande attenzione alle fasce più deboli di cittadini per garantire equità di accesso alle cure. Un occhio di riguardo va ai bambini, ai disabili e agli anziani. Un capitolo a parte, ma di rilevanza, è quello degli stranieri, che rappresentano il 10,6% della popolazione. Ci tengo a ricordare i Bollini rosa di Onda confermati ai nostri ospedali, perché garantiscono una presa in cura delle donne secondo determinati parametri; a questo si lega anche l’attività della task force dedicata al Codice Rosa, cioè la messa in protezione di soggetti fragili che abbiano subito violenza, della cui rete regionale è responsabile la nostra Vittoria Doretti. E ancora, il riconoscimento dei bollini Unicef, per quegli ospedali a misura di bambino; grande attenzione è riservata a chi soffre di autismo, con il progetto Margherita, cioè laboratori pomeridiani in 20 scuole. Ma anche al disagio giovanile e alla lotta alle dipendenze, affrontati con specifici progetti che vedono in campo numerosi soggetti e istituzioni. E’ in fase di completamento il potenziamento tecnologico del 118 (investimento tra i 150 e i 200 mila euro) mentre è terminato il riassetto delle BLSD (investimento di 600 mila euro). Vorrei infine sottolineare l’impegno dell’Azienda nel dialogare con le varie componenti: dal personale alle associazioni fino alle istituzioni e questo lo ha fatto anche con un ciclo di incontri, chiamati “Tessere i territori”, attraverso i quali la direzione aziendale si è confrontata con ogni singola Zona”.
“Vorrei evidenziare il grande lavoro portato avanti per creare un assetto organizzativo in grado di rispondere ai nuovi bisogni – ha dichiarato Francesco Ghelardi – Un assetto dove ogni professionista, nel più breve tempo possibile, potesse nuovamente sentirsi motivato ad operare al meglio. In questo senso, ricordo la definizione delle posizioni organizzative rispetto alle funzioni strategiche della nuova Azienda, procedimento che è stato chiuso grazie anche alla piena collaborazione dei sindacati. Inoltre vorrei sottolineare il nuovo Regolamento sul lavoro agile, lo smart work, che favorisce forme più flessibili di lavoro; l’inserimento di progetti di welfare aziendale e l’introduzione di direttive e pratiche destinate a ridurre gli sprechi di tempo e risorse, le duplicazioni e favorire la specializzazione dei professionisti”.
Nell’ambito dei Servizi sociali è stato un anno di lavoro intenso tra alcune importanti novità, come la libera scelta nelle Rsa, e le attività tradizionali, dal Servizio civile all’impegno a favore delle persone affette da gravissima disabilità. L’Azienda ha preso in carico 160 di loro (57 ad Arezzo, 31 a Siena e 72 a Grosseto) garantendogli un sostegno affinché possano rimanere al proprio domicilio. Nel corso dell’anno sono stati ammessi in Rsa 1664 anziani per un totale di utenti residenziali che sfiora le 3.500 unità. Infine i dati del Servizio Civile, una grande opportunità sia per i giovani che per la Asl: nel 2017 sono stati finanziati 12 progetti del Servizio Civile Nazionale, per un totale di 68 volontari, e 18 progetti per quello regionale, per un totale di 66 volontari. L’Azienda è in attesa di valutazione per altri 15 progetti, che riguardano le tre province.