Roma, 7 settembre 2022 – In un panorama socio-sanitario che registra il progressivo invecchiamento della popolazione e l’ampliarsi (anche numerico) dei soggetti con cronicità, l’incidenza dell’artrosi – patologia dovuta all’usura delle articolazioni – diviene sempre più importante. Seconda cronicità negli italiani dopo l’ipertensione, l’osteoartrosi va a colpire percentuali sempre maggiori di popolazione, con un’incidenza del 16,4%, raggiungendo una prevalenza negli over 75 che è del 68,2% nelle donne e del 48,7% negli uomini (RIAP-ISS, 2013).
Dati importanti destinati ad aumentare nei prossimi anni. Proprio per queste caratteristiche di “emergenza sociale” (non solo in Italia), l’artrosi e le altre malattie croniche reumatiche sono al centro nella giornata dell’8 settembre, del World Physical Therapy Day per il 2022, occasione promossa a livello mondiale dalla World Physiotherapy (WP), l’Organizzazione che rappresenta in tutto il mondo circa 700mila fisioterapisti.
Cosa la fisioterapia può fare e fa nel nostro Paese per prendere in carico le persone con artrosi e migliorare la loro qualità della vita? Lo precisa il dott. Mattia Bisconti (fisioterapista presidente del Gruppo di Terapia Manuale e Fisioterapia muscoloscheletrica in seno all’Associazione Italiana di Fisioterapia-AIFI): “Secondo le più recenti linee guida per l’artrosi, la fisioterapia risulta fondamentale per l’autogestione della persona e per il mantenimento di uno stile di vita attivo. I dottori e le dottoresse fisioterapisti si confrontano quindi in primo luogo con le convinzioni scorrette (es. “a causa dell’artrosi non posso più muovermi altrimenti arreco danno al mio corpo”), e poi le aspettative, le reazioni emotive e il livello di attività della singola persona”.
“Questo approccio – spiega Bisconti – permette di trasformare i potenziali ostacoli in opportunità di cambiamento migliorativo per i pazienti, grazie alla programmazione di attività terapeutiche specifiche, attive e assistite, volte a migliorare, ad esempio, le capacità di equilibrio, forza, resistenza, con conseguente miglioramento della fiducia in sé stessi”.
“Anche quest’anno in occasione della Giornata mondiale, invitiamo tutti i cittadini e fisioterapisti ad indossare al polso un nastro blu per ricordare quanto la Fisioterapia sia fondamentale per realizzare il diritto alla salute – sottolinea Simone Cecchetto, presidente dell’Associazione Italiana di Fisioterapia – La Fisioterapia è prevenzione, valutazione, cura, abilitazione, riabilitazione e palliazione di diversi sistemi corporei che vivono situazioni traumatiche indotte da patologie, interventi chirurgici o condizioni di sovraccarico. In questi casi il nostro massimo impegno è speso per accompagnare adulti, anziani, minori ed anche sportivi nel miglior percorso volto a potenziare le loro potenzialità attraverso l’esercizio terapeutico, le terapie manuali, le terapie fisiche con il contributo delle tecnologie assistite e dell’educazione terapeutica”.
“L’8 settembre è quindi una data simbolica per noi e per tutto il SSN – conclude il presidente Cecchetto – Fisioterapia è soprattutto mani, cuore e mente messe al servizio delle persone con disabilità transitorie o persistenti, al fine di migliorare la qualità della vita loro e delle persone che stanno a loro fianco. Questa giornata non è una celebrazione interna alla disciplina, bensì un’occasione di confronto con tutti i protagonisti della sanità italiana, cioè coloro che stanno progettando il suo rilancio sulla base di un confronto utile e continuo con i bisogni dei cittadini e pazienti”.