Aquarius, l’appello di Amsi e Co-mai al premier Conte: #Salviamoli

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Roma, 11 giugno 2018 – “L’Italia non sarà mai un paese razzista. Lavoriamo dunque tutti insieme per una  immigrazione programmata e controllata, nel rispetto degli accordi bilaterali e del principio dei diritti e doveri”. Così l’Amsi-Associazione medici di origine straniera in Italia e le Co-mai(Comunità del Mondo Arabo in Italia) fondatrici del movimento internazionale “Uniti per Unire” si rivolgono al Presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, ed al Ministro degli interni, Matteo Salvini, affinché si trovi con urgenza una soluzione umana e solidale per tutti gli immigrati che si trovano a bordo della nave “Aquarius”.

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Prof. Foad Aodi

“L’Italia da anni sta dando lezioni di solidarietà ed umanità in Europa e nel mondo. Non possiamo, in questo momento storico e difficile a livello internazionale, non giocare un ruolo importante e cruciale in favore dei ponti di solidarietà che ci hanno sempre unito ai nostri paesi di origine per promuovere politiche di integrazione e, al tempo stesso, per garantire la sicurezza, combattendo l’immigrazione irregolare come abbiamo da sempre proposto nel nostro progetto Buona Immigrazione”. Così dichiara il Fondatore dell’AMSI e della Co-mai prof. Foad Aodi, che segue la vicenda della nave “Acquarius” con grande preoccupazione.

“Noi ribadiamo al Ministro Salvini – aggiunge Aodi – che il nostro impegno contro l’immigrazione irregolare è sempre stato forte e deciso, ma non possiamo assolutamente trascurare i diritti umani e il diritto alla salute, in particolare di bambini e di donne in stato di gravidanza. Promettiamo al popolo italiano di proseguire con il nostro impegno in favore degli italiani e dell’Italia, nazione che non sarà mai razzista nonostante slogan e discussioni da bar coniugate a strumentalizzazioni politiche”.

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