Roma, 18 dicembre 2019 – “L’infermiere di famiglia è una figura insostituibile e di cruciale importanza in quanto riveste un ruolo chiave nella sanità del futuro, soprattutto per quanto riguarda le cronicità e la qualità della vita della comunità tutta: ne accogliamo con favore l’introduzione al livello nazionale tramite il Patto per la Salute che preveda questa figura accanto ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, agli specialisti ambulatoriali e ai farmacisti. Ora aspettiamo di essere convocati per andare a discutere della struttura che l’organizzazione sanitaria dovrà darsi anche in termini contrattuali per regolamentare questo tassello fondamentale dell’assistenza ai cittadini”. Così il presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up Antonio De Palma commenta l’approvazione del Patto per la Salute.
Il documento prevede “l’assistenza infermieristica di famiglia/comunità, per garantire la completa presa in carico integrata delle persone”. Una evoluzione che il sindacato degli infermieri chiedeva da lungo tempo, nonché un passaggio epocale verso la “valorizzazione delle professioni sanitarie, in particolare di quella infermieristica, finalizzata alla copertura dell’incremento dei bisogni di continuità dell’assistenza, di aderenza terapeutica, in particolare per i soggetti più fragili, affetti da multi-morbilità”.
“Con l’inserimento a tutti gli effetti nel nostro Servizio Sanitario Nazionale di questa preziosa figura dell’infermiere di famiglia e di comunità – aggiunge il presidente Nursing Up – si colma finalmente un gap tra l’Italia e gli altri paesi europei. Siamo certi che la scelta operata dal ministro della Salute, oltre a costituire un importante riscontro alle nostre reiterate richieste, rappresenti il viatico per intervenire su quel gran numero di ricoveri impropri che aggravano il SSN e costringono le persone a chiedere di essere accolte in ospedale per beneficiare di prestazioni che un infermiere di famiglia è perfettamente in grado di garantire”.
“Finalmente viene garantito – ribadisce De Palma – uguale diritto di assistenza a tutti coloro che ne hanno bisogno. Ora occorrerà presidiare affinché la nuova figura professionale abbia un adeguato e dignitoso riconoscimento contrattuale”.