Roma, 5 agosto 2020 – “Finalmente i medici e gli operatori sanitari hanno ottenuto una legge che li difende giuridicamente dalle aggressioni sul luogo di lavoro”, è il commento di Carlo Palermo, Segretario Nazionale Anaao Assomed, alla notizia dell’approvazione in via definitiva da parte del Senato del ddl anti aggressioni.
“Da oggi tutti gli operatori potranno godere delle tutele previste per i pubblici ufficiali, come le procedibilità d’ufficio e l’inasprimento delle pene nel caso subiscano violenze, senza gli oneri e le responsabilità ulteriori connessi alla qualifica”.
“Uno strumento – prosegue Palermo – che si rende ancor più necessario dal momento che la pandemia da Covid-19 ha indebolito fortemente il Servizio sanitario nazionale esponendo ancora di più la categoria. Infatti, le migliaia di prestazioni sospese durante la fase acuta dell’emergenza, ricadono ora sull’organizzazione. E il sistema nonostante l’innesto di personale voluto dai decreti Cura Italia e Rilancio, soffre ancora per una carenza cronica di personale con conseguenze inevitabili sui tempi di attesa dei cittadini”.
I numeri delle aggressioni fisiche e verbali, secondo una recente indagine Anaao Assomed, confermano un trend in ascesa anche se l’80% non viene denunciato. Per quanto riguarda le discipline interessate dal fenomeno, l’86% degli psichiatri dichiara di aver subito aggressioni, il 77% dei medici di medicina d’urgenza, un trend decisamente in crescita in tali servizi, il 60% dei chirurghi, il 54% dei medici del territorio, il 40% degli anestesisti.
“La nostra azione in difesa dei colleghi non si ferma qui. Continueremo a chiedere – conclude Palermo – l’approvazione di una tutela giudiziaria relativa al periodo emergenziale che limiti per i medici e gli operatori sanitari la procedibilità in ambito penale, civile, amministrativo ed erariale esclusivamente a fatti commessi con dolo”.