Roma, 3 dicembre 2020 – Russare, quasi tutte le notti, non è solo un problema degli adulti. In Italia fino al 20% dei bambini sono “russatori abituali” e il disturbo può avere gravi conseguenze a livello cognitivo, comportamentale e di apprendimento scolastico. Un ruolo sempre più importante, e spesso risolutivo, è quello svolto dall’ortodontista che può diagnosticare e somministrare interventi terapeutici specifici.
È quanto hanno evidenziato gli oltre 1.400 specialisti che sabato scorso hanno partecipato al convegno online “Il ruolo dell’Ortodonzia nel trattamento delle OSAS”. L’evento è stato al centro dell’ultima giornata del 51° Congresso Internazionale della SIDO (Società Italiana di Ortodonzia) dal titolo Contemporary Orthodontics and Future Trends. I lavori si sono aperti con la relazione di uno dei massimi esperti mondiali su questo tema, il prof. Carlos Flores Mir (della Università di Alberta- Canada).
“Da diversi anni ci stiamo concentrando sui collegamenti tra la nostra disciplina medica e le OSAS, la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno – commenta il dott. B. Giuliano Maino, Presidente Nazionale della SIDO – Sappiamo che vi sono strette relazioni anatomiche tra la posizione e la anatomia dei mascellari e il malfunzionamento delle vie aeree. Siamo specialisti che attraverso controlli periodici su giovani pazienti possiamo riconoscere i sintomi delle OSAS, dare il giusto peso agli episodi di russamento, monitorare un corretto sviluppo dei mascellari e applicare appositi dispositivi orali. Le due parole d’ordine per un contrasto efficace all’OSAS devono essere: multidisciplinarietà e personalizzazione delle cure. Il bambino deve essere preso in carico da una squadra composta da diversi specialisti in quanto esistono molte opzioni terapeutiche a disposizione. L’ortodontista grazie alle sue competenze si trova nella posizione ottimale per svolgere il compito di regista e coordinatore di questo team. Questo vale soprattutto per i controlli di follow up che sono fondamentali per verificare il successo o meno di un trattamento. Nei nostri studi e ambulatori riscontriamo sempre più la necessità di una personalizzazione della terapia per ottimizzare i risultati e per migliorare la qualità della vita del paziente. Grazie ai dispositivi ad avanzamento mandibolare possiamo garantire buoni risultati. Bisogna però individuare le singole caratteristiche del paziente che ci possono guidare a personalizzare l’apparecchio ad appoggio dentale”.
“L’ OSAS può essere molto pericolosa in età pediatrica – prosegue il Presidente SIDO – Di solito si manifesta in modo differente rispetto agli adulti e comunque può avere effetti molto negativi come peggioramento del comportamento, irritabilità, problemi neuro-comportamentali, difficoltà nell’apprendimento e minore attenzione. Quindi è un problema di salute molto serio e non deve essere sottovalutato perché può rendere molto difficili gli anni dell’infanzia. Ci sono studi che sembrano confermare che nei pazienti in crescita gli effetti prolungati della OSA possono portare ad una compromissione delle capacità cognitive e questo ci deve seriamente allarmare. Invitiamo quindi tutti i genitori che riscontrano disturbi respiratori nei propri figli a sottoporli a visite e controlli anche con l’ortodontista”.