Roma, 29 marzo 2018 – Salute Donna Onlus e le Associazioni pazienti del gruppo“La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” plaudono all’apertura da parte di AIFA all’utilizzo dei farmaci biosimilari, ma con le dovute cautele.
Il position paper presentato da AIFA ha stabilito due importanti novità: primo, il principio dell’intercambiabilità, ovvero i biosimilari sono prodotti intercambiabili con i corrispondenti originatori di riferimento; secondo, l’intercambiabilità vale tanto per i pazienti naive, mai trattati prima, quanto per i pazienti già in cura con un farmaco biologico.
Salute Donna Onlus e le altre Associazioni prendono atto dell’importanza che i biosimilari rivestono quale strumento indispensabile a garantire l’accesso tempestivo alle terapie innovative in aree come l’oncologia, la reumatologia, la gastroenterologia e la dermatologia, ma al tempo stesso frenano sul principio di intercambiabilità specie nei pazienti che sono avviati a un trattamento con farmaci biologici, e si fanno portavoce di tante altre Associazioni pazienti, preoccupate che l’utilizzo dei biosimilari diventi solo un’opzione terapeutica basata sul principio del risparmio.
“Diciamo sì all’impiego dei farmaci biosimilari nei pazienti naive – dichiara Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna Onlus – ma chiediamo maggiori garanzie per i pazienti già in trattamento con un biologico o con un biosimilare, nei quali la scelta di passare ad un altro biosimilare deve spettare al medico prescrittore che deve prendere questa decisione solo seguendo criteri rigorosamente scientifici, e non di risparmio per il SSN. Concordiamo sul fatto che i biosimilari possano contribuire ad un accesso più ampio ai trattamenti innovativi e in uno stadio sempre più precoce di malattia, ma vogliamo che i benefici reali siano più per i malati che per l’economia”.