Ferrara, 15 marzo 2022 – Olekshndr è un ragazzo ucraino di 16 anni che la settimana scorsa è riuscito a scappare dalla guerra. Lui abitava con la madre Iryna a Kovel, una cittadina di circa 60mila abitanti a ridosso dal confine con la Polonia. Prima che la guerra iniziasse ad imperversare è riuscito a salire con la madre su un autobus diretto verso l’Italia. Con loro anche le due cuginette, figlie della sorella dalla madre. Il papà di Olekshndr è rimasto in Ucraina a combattere. Ad attendere la famiglia, arrivata a Ferrara il 4 marzo, c’era la nonna Halyna, che vive e lavora qui da diversi anni.
Per Olekshndr l’arrivo a Ferrara è però coinciso con l’acutizzarsi di un importante problema di salute che avrebbe dovuto risolvere all’ospedale di Kiev, dove era ricoverato prima dello scoppio del conflitto. E che invece ha dovuto affrontare presso l’Unità Operativa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara diretta dal prof. Gabriele Guardigli.
Il ragazzo era affetto dalla sindrome di “Wolf-Parkinson-White” che gli procurava tachicardie improvvise estremamente invalidanti. Infatti, di recente, in Ucraina, gli era stata negata anche l’idoneità alla attività sportiva a causa di queste continue aritmie. I cardiologi ucraini, dopo averlo valutato, avevano disposto un intervento chirurgico urgente chiamato ablazione grazie al quale è possibile interrompere queste tachicardie.
Purtroppo le sue aritmie sono proseguite e la nonna, preoccupata, martedì 8 marzo si è rivolta al Pronto Soccorso di Ferrara dove la dott.ssa Antonella Tallarico (dirigente medico in forze al Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza), capito il problema, ha chiamato il cardiologo di guardia (dott. Francesco Vitali, dirigente medico in Cardiologia) il quale ha fatto sì che Olekshndr fosse ricoverato d’urgenza in Cardiologia.
Il giorno successivo, mercoledì 9 marzo, è stato organizzato l’intervento di ablazione eseguito dal prof. Matteo Bertini (Responsabile del Laboratorio di Elettrofisiologie ed Elettrostimolazione) e dalla sua equipe composta dal dott. Francesco Vitali, Gloria Zuccari (Tecnico di Cardiologia) e dagli infermieri Stefano Monesi e Maria Lucia Zavatti.
Questo intervento viene normalmente realizzato utilizzando diverse metodiche. All’ospedale di Cona viene eseguito con le tecnologie più avanzate che ad oggi sono a disposizione. L’intervento consiste non solo nella ricostruzione in 3D delle camere cardiache, ma anche di tutto l’apparato elettrico del cuore, così da individuare il punto esatto dell’anomalia elettrica che genera le aritmie.
Una volta individuato questo punto si esegue una piccola bruciatura (ablazione) e le aritmie scompaiono sin da subito. La procedura è stata eseguita senza il minimo utilizzo di radiazioni ionizzanti, come avveniva invece in passato ed avviene ancora oggi nei centri che non hanno l’expertise con questi sistemi di ricostruzione 3D. L’intervento è durato poco più di un’ora, è stato eseguito con uno dei sistemi di mappaggio 3D più innovativi, non ha presentato alcun problema e 24 ore dopo la procedura il paziente è stato dimesso ed è rientrato in famiglia.
“Come dichiarato dall’Assessore Raffaele Donini – ha affermato la dott.ssa Paola Bardasi, Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara – il Servizio Sanitario Regionale è pronto a garantire assistenza e cure anche ai profughi ucraini in fuga dalla guerra. Il Sant’Anna di Ferrara si mette a disposizione con i suoi Centri d’eccellenza per offrire, come in questa vicenda, una risposta rapida e concreta a casi ad alta complessità assistenziale. I professionisti del Sant’Anna sapranno dare, ne sono certa, anche in questa emergenza, un’efficace risposta clinico assistenziale con l’umanità e l’abnegazione che li contraddistingue e che hanno dimostrato in maniera encomiabile durante la pandemia. La nostra Cardiologia ha saputo essere all’altezza del riconoscimento ricevuto nell’ambito della classifica del “World’s Best Hospital 2022” stilata dal magazine “Newsweek”, attestandosi nella parte più alta della classifica mondiale (tra le prime 150 cardiologie). Auguro infine ad Olekshndr di poter trovare a Ferrara, con la sua famiglia, la serenità e la vita che ogni ragazzo di 16 anni ha il diritto di avere”.
“La procedura cha abbiamo messo in atto su Olekshndr – commenta il prof. Bertini – viene eseguita di routine già da qualche anno a Ferrara. Ad oggi siamo tra i Centri che ne eseguono di più nella modalità chiamata in gergo a “raggi zero” proprio perché tali ricostruzioni 3D evitano completamente l’utilizzo di radiazioni ionizzanti che potrebbero nel tempo essere pericolose soprattutto se parliamo di un ragazzo di 16 anni”.
“La Cardiologia – mette in evidenza il prof. Gabriele Guardigli, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia del S. Anna – è ormai da tempo un punto di riferimento per la cura dell’infarto e, da qualche anno, è diventata anche centro Hub nonché riferimento per la cura delle aritmie della provincia di Ferrara, attraverso il laboratorio di elettrofisiologia, dove vengono eseguiti più di 700 interventi all’anno, di cui oltre 200 sono proprio procedure di ablazione”.