Bambini molestati, bambini abusati sessualmente, piccoli angeli violati nella psiche e nel corpo, derubati della propria innocenza e purezza, troppo spesso proprio da chi invece dovrebbe proteggerli, educarli, accompagnarli in questo meraviglioso percorso chiamato Vita!
Stiamo parlando di pedofilia, una vera e propria piaga sociale che, purtroppo, dati alla mano, è ancora molto diffusa nel mondo.
In un rapporto dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) 2006 è riportato che per il 2002 nel mondo si stimavano circa 150 milioni di bambine e 73 milioni di bambini in diverse forme di abuso sessuale. Non indifferente il pericolo derivante dall’uso improprio di Internet e delle nuove tecnologie, che forniscono al pedofilo ulteriori strumenti che facilitano il contatto con bambini e adolescenti.
Un rapporto ONU, presentato all’Assemblea generale il 21 luglio 2009, ha focalizzato, infatti, l’attenzione sulla situazione nel web: su scala mondiale il numero di siti on line di natura pedopornografica cresce a ritmi vertiginosi!
Nel panorama internazionale emerge che negli Stati Uniti, in Francia e in Inghilterra i minorenni vittime di abuso sessuale sono molto più numerosi rispetto a quelli segnalati nel nostro Paese: secondo i dati Istat 2009, infatti, in Italia sono stati denunciati solo 492 atti sessuali con minorenni, una cifra irrisoria se si considera, ad esempio, che in Francia, nello stesso anno, si sono registrate 2 mila e 800 denunce di abuso.
Ciò che preoccupa in Italia, dunque, è il “sommerso”: sembra, infatti, che alcune situazioni di abuso non arrivino alla denuncia.
Un allarme, questo, lanciato poi anche da Telefono Azzurro, che spiega come nel triennio 2008-2010 l’associazione abbia raccolto 570 segnalazioni di casi di violenza (circa 200 all’anno), decisamente pochi rispetto ad altri Paesi.
Quasi il 60% degli abusi su minori avviene in famiglia, come riportato nel rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza: la causa di questo silenzio sarebbe da ricercare proprio nel fatto che alcune violenze si celano in contesti sociali molto particolari, quali la famiglia, i centri religiosi (seminari, oratori), le scuole d’infanzia, le associazioni giovanili.
Per quanto riguarda le denunce di pedofilia nei confronti di sacerdoti cattolici, le dichiarazioni e i gesti sia di Benedetto XVI che di Papa Francesco hanno assunto nel tempo i toni di una crescente condanna.
Gli abusi sessuali sui minori fanno inorridire, di solito si guarda al pedofilo come ad un malato.
Personalmente ritengo che il pedofilo non sia un malato! Non a caso, secondo una sentenza della Cassazione, la pedofilia non è una malattia mentale che attenua la capacità di intendere e volere.
Cari genitori, la famiglia non deve abdicare al suo ruolo di educatrice e di controllo dei propri figli, le cose spiacevoli non accadono sempre altrove, è bene osservare i nostri ragazzi, ascoltarli. Di solito i bambini violati inviano segnali inequivocabili.
Il pedofilo è abile nel mimetizzarsi all’interno della comunità, scientemente individua e manipola le sue vittime, si nasconde prevalentemente nei contesti familiari, luoghi in cui questi demoni possono agire con disinvoltura contro le loro piccole vittime, demoni le cui turpi azioni sono spesso vergognosamente coperte anche dal silenzio di altri demoni.
Sul nostro portale, i dottori Pierluigi Vergineo e Tina Iannella trattano l’argomento con delicatezza ed estrema chiarezza nei loro articoli “L’orco pedofilo” e “L’abuso intrafamiliare“.
Lo stesso dott. Vergineo, nel suo articolo, vi propone la testimonianza di una ragazzina che è stata negli anni ripetutamente violentata proprio dal padre, il demone che non ha risparmiato neppure le altre figlie!
Cari lettori, mi si conceda una provocazione: al di là delle direttive indicate dalla scienza medica per “curare” il pedofilo, personalmente proporrei per questi demoni, assolutamente consapevoli di ciò che fanno, la Settimana della Salute: un viaggio periodico nelle carceri turche!