Milano, 30 ottobre 2016 – Il giovane maschio difficilmente fa prevenzione e non conosce il proprio apparato genitale: lo confermano i dati presentati in Regione Lombardia dalla Associazione nazionale di andrologia pediatrica.
“Si parla tanto di medicina di genere – dice il dott. Mario Mancini, presidente della Associazione nazionale di andrologia pediatrica – eppure faccio un esempio: per la prevenzione del tumore al seno ci sono informative medico-scientifiche e video anche su Internet, mentre sull’autopalpazione dei testicoli maschili per la prevenzione dei tumori non si parla quasi mai e non si trovano informazioni divulgative. La salute dei maschi è quindi, possiamo dirlo, ancora un tabù a livello nazionale ed europeo e, proprio per questo, abbiamo organizzato un evento in Regione Lombardia aperto alle famiglie sul tema Prevenzione andrologica nel bambino e nell’adolescente e, come associazione organizziamo incontri periodici nelle scuole, progetti di ricerca multidisciplinari e un ambulatorio pediatrico andrologico dedicato presso l’ASST San Paolo di Milano”.
All’Auditorium Testori di Regione Lombardia erano presenti genitori, associazioni, insegnanti, medici, pediatri, studenti specializzandi, esponenti politici tra cui l’assessore Giulio Gallera che ha sottolineato come il welfare passi attraverso una sinergia tra territorio, associazioni e famiglie per meglio attuare interventi sanitari che rispondano alle esigenze reali dei cittadini.
Testosterone e dopamina sono gli ormoni chiave dello sviluppo maschile da 0 a 18 anni e la maturazione cerebrale avviene tra i 5 e i 20 anni; la corteccia prefrontale termina la sua maturazione a 20 anni. Sono state illustrate le patologie maschili che si possono diagnosticare in età pediatrica e curare per evitare problematiche gravi in età adulta e sono stati approfonditi temi quali ad esempio il varicocele, il sovrappeso, il ritardo puberale, il testicolo malposizionato, la chirurgia andrologica, le alterazioni dell’apprendimento.
Il dott. Francesco Lombardo, Università La Sapienza, ha presentato uno studio che ha evidenziato come, su un campione di 3.310 ragazzi, il 79% non si è mai sottoposto ad una visita andrologica, il 38% non ha mai sentito la parola andrologo e il riscontro complessivo di patologie genitali e riproduttive è stato del 56,7% delle visite; inoltre il 41,8% delle patologie riscontrate è stato visto essere di natura testicolare/scrotale, tale da minare il potenziale riproduttivo.
Al convegno è stato evidenziato anche il ruolo strategico dei laboratori di seminologia pubblica, l’importanza dell’esame del liquido seminale in età pediatrica per prevenire diverse patologie e per preservare la fertilità maschile ad esempio in casi di neoplasie, le novità chirurgiche mininvasive, i dati sul comportamento maschile guidato dagli ormoni della crescita. Dagli studi risulta inoltre come i maschi nati in provetta abbiano uno sperma peggiore rispetto a quello dei maschi concepiti per via naturale.
“Mentre le femmine – spiega il dott. Mancini – vengono portate periodicamente dalla ginecologa, i maschi, soprattutto in età adolescenziale, si fanno seguire meno, nonostante le problematiche di sviluppo dell’apparato genitale siano presenti nel 46,2% dei casi, e persistano sino all’età adulta”.
Durante la mattinata si sono confrontati esperti di rilievo internazionale su argomenti quali: come rendere più felice la famiglia con figli maschi da 0 a 18 anni; quali problemi psicofisici aspettarsi nel maschio e come prevenirli; conoscere e guidare gli ormoni che condizionano i nostri comportamenti.
L’assessore Del Gobbo ha sottolineato: “La crescita dell’infertilità in generale ha assunto caratteri di emergenza sociale ed è importante promuovere studi e ricerche perché le patologie non curate in età pediatrica costituiscono il 50 per cento delle cause di infertilità negli uomini, per questo sosteniamo con voi l’importanza di informare in modo corretto la società civile su questi temi”.
fonte: ufficio stampa