8 ottobre 2015 – Come avevamo previsto, le annunciate “fusioni” delle Aziende Sanitarie del Lazio, a poche settimane dai nuovi Atti Aziendali, hanno destabilizzato le Aziende Sanitarie della Regione che, in poco meno di tre mesi, hanno interrotto le azioni di risanamento finanziario in corso, “lacrime e sangue”, nell’incertezza gestionale provocata dal dissennato Decreto dei riazzonamenti, facendo scoppiare il disavanzo.
Da poco più di 200 milioni di disavanzo previsto, e con la possibilità concreta di uscire dal piano di rientro e dal Commissariamento, la paventata serie di “fusioni” lo ha fatto lievitare ad oltre 500 milioni, allontanando in concreto ogni ipotesi di uscire dalla ormai storica crisi della sanità regionale. La Regione pertanto dopo aver annunciato alle Aziende il nuovo taglio del 5% previsto dalla Legge 125/15, inviando alle stesse la lunga lista dei capitoli su cui effettuare i tagli lineari, guardandosi dal proporre applicazioni modulate ed “intelligenti” come fatto da altre regioni, ha richiesto ora un vero e proprio miracolo ai Direttori generali, aggiungendo ai tagli la richiesta di rientrare di circa 300 milioni di maggiore spesa, provocata di fatto da essa stessa.
Ovviamente i tagli vengono chiesti soprattutto alle Aziende Sanitarie Locali, cui non vengono riconosciute una serie di maggiori ed inevitabili spese, e molto meno ai cinque Policlinici Universitari ed alla rete delle Strutture accreditate, facendo capire ormai chiaramente le vere intenzioni dell’amministrazione. Restano peraltro molti e fondati dubbi sui conti regionali, e relativi sfondamenti, proposti alle Aziende, che paiono frutto di valutazioni approssimate e non omogenee tra le diverse componenti del sistema. In questo scenario dissennato, accanto a migliaia di soppressioni di strutture di assistenza, si aprono ancora “Case della Salute” finte e di fatto inutili, con varianti tanto fantasiose quanto dispendiose.
La situazione, secondo Anaao Assomed Lazio, è estremamente grave, dimostra ulteriormente, ove vi fossero dubbi, la dissennatezza del disegno degli accorpamenti delle ASL del Lazio, che se portato avanti dal Consiglio Regionale aggraverà ancor di più il quadro drammatico che abbiamo di fronte e, in ultima analisi, pregiudicherà definitivamente l’assistenza sanitaria ai cittadini.
Forse è giunto il momento che il Commissario si impegni per aprire una fase di concertazione sulle scelte con le forze sociali della Regione Lazio.
Guido Coen Tirelli
Segretario Regionale ANAAO-ASSOMED del Lazio