17 settembre 2015 – L’Anaao Assomed aderisce alla mobilitazione promossa dalla Fnomceo per il rilancio del Ssn e la valorizzazione del ruolo dei medici a garanzia della esigibilità del diritto alla salute dei cittadini.
Il persistente de-finanziamento della sanità pubblica, mascherato con stucchevoli contorsioni linguistiche, la crisi di governance tra aziende zero ed aziende giganti, l’ambiguità degli assetti istituzionali appiattiti su un regionalismo che frantuma diritti, accompagna un attacco senza precedenti alla professione fino a metterne in crisi identità e ruolo.
Nella cultura imperante il medico è ridotto a fattore produttivo costoso e generatore di costi, da tagliare prima e più degli altri, da controllare con protocolli di stato, da sanzionare, da limitare nelle competenze, da penalizzare nelle prospettive di carriera, nelle aspettative retributive, nelle condizioni di lavoro, sempre più gravose e rischiose, a causa di un esercizio professionale esposto continuamente ad un rischio penale, civile e patrimoniale. E le sue rappresentanze professionali e sindacali elementi di disturbo, rumori di fondo, fastidiosi corpi intermedi da marginalizzare fino alla irrilevanza.
Né si salvano le giovani generazioni, che annaspano tra il fallimento di un sistema formativo, per il quale la vicenda Enna rappresenta il certificato di inumazione, un precariato stabile ed uno sfruttamento dilagante, figlio dell’ingrossamento dell’esercito di riserva alimentato dall’imbuto tra crescente numero di laureati e stallo dei contratti di formazione specialistica.
Mentre la tanto attesa legge sulla responsabilità professionale comincia solo dopo due anni un cammino parlamentare incerto nei tempi e nei contenuti, per i rinnovi di contratti e convenzioni, assenti da sei anni, già si parla di dilazione dei tempi e di esiguità dei finanziamenti, senza nemmeno che sia garantita una autonoma area di contrattazione.
La Direzione Nazionale dell’Anaao Assomed convocata per il 25 settembre sarà chiamata a sostenere le iniziative programmate per cambiare un intollerabile stato di cose, dichiarando lo stato di agitazione della categoria fino allo sciopero nazionale insieme con le altre organizzazioni sindacali dei medici dipendenti e convenzionati, dei veterinari, dei dirigenti sanitari.
È in gioco un grande patrimonio civile e sociale, il diritto alla cura inseparabile dal diritto a curare. Ancora una volta le sorti di un servizio sanitario pubblico e nazionale e quelle del lavoro e della dignità professionale si tengono insieme. Ed insieme si rilanceranno in un nuovo patto con i cittadini e con lo Stato.
fonte: ufficio stampa