Roma, 17 maggio 2019 – “Una volta di fronte al simbolo della Croce Rossa, anche in zone di guerra, non si sparava. Oggi si entra armati in Pronto Soccorso e si spara ad altezza d’uomo. L’agguato di questa notte all’Ospedale Pellegrini del Centro Storico di Napoli è avvenuto con colpi di arma da fuoco, colpendo di striscio i due minorenni che accompagnavano il ferito precedentemente colpito agli arti per strada, e sparando ad altezza d’uomo verso la porta che dava acceso all’ingresso del pronto soccorso.
Scene da film, che avrebbero potuto provocare una strage, e che purtroppo mostrano la grave precarietà del “sistema sicurezza” all’interno degli ospedali e sugli operatori 118 sul territorio, troppe volte ormai coinvolti in episodi di violenza.
Quest’ultimo evento raggiunge l’apice di una serie ormai lunga e frequente di violenze ai danni di medici ed infermieri che operano nell’emergenza e degli stessi pazienti, lasciati soli nei luoghi che dovrebbero essere di soccorso e cura, senza difesa da aggressioni ed atti di delinquenza.
Non è certo fornendo “camici antiproiettili”, come giustamente osserva il Questore di Napoli, che si possono rendere sicure le aree e gli operatori dell’emergenza. E’ urgente creare un tavolo ministeriale che ponga in essere tutte le disposizioni organizzative, insieme ad un piano nazionale, molto spesso invocato dall’Anaao Assomed, che possano arginare il ripetersi di episodi di tale gravità in tutte le strutture ospedaliere, territoriali e del 118”.
Sandro Petrolati
Coordinatore Commissione Nazionale Anaao Assomed Emergenza Urgenza