L’organizzazione internazionale condanna fermamente la decisione annunciata dalle autorità afghane di vietare alle donne di lavorare nelle organizzazioni umanitarie
Roma, 27 dicembre 2022 – “I nostri programmi si rivolgono principalmente a bambini di età inferiore ai 5 anni e a donne incinte o in età fertile. La decisione delle autorità, nel contesto e nel rispetto dei codici culturali vigenti in Afghanistan, costituisce un ostacolo alla prosecuzione delle nostre attività – dichiara Azione contro la Fame e prosegue – questa decisione è incomprensibile perché penalizza popolazioni fragili, particolarmente colpite dall’insicurezza alimentare che oggi prevale nel Paese”.
Per queste ragioni, l’organizzazione internazionale ha annunciato la sospensione temporanea delle sue attività in Afghanistan già a partire dal 25 dicembre, ad eccezione delle attività mediche vitali per i bambini affetti da malnutrizione acuta.
Azione contro la Fame ribadisce il suo pieno impegno nei confronti dei principi umanitari di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza, nonché degli standard universali dei diritti umani alla base del proprio mandato.
“Continuiamo a impegnarci con la comunità umanitaria in Afghanistan per ottenere dalle autorità talebane l’immediata revoca di questa misura, che mette in pericolo la vita di milioni di persone nel Paese – ha dichiarato Azione contro la Fame, aggiungendo – questa sospensione temporanea sarà applicata fino a quando non sarà confermata la posizione delle autorità riguardo al contributo essenziale delle donne alle attività umanitarie sviluppate da Azione contro la fame in Afghanistan”.