Affrontare il cancro, Oncologi e pazienti incontrano Papa Francesco

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Roma, 2 settembre 2019 – Gli oncologi di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e i rappresentanti di Fondazione AIOM hanno incontrato questa mattina Papa Francesco in Vaticano. L’udienza privata si è svolta in Sala Clementina. Presenti anche Monica Bertagnolli, presidente fino allo scorso giugno dell’ASCO (American Society of Clinical Oncology), la più prestigiosa società scientifica oncologica del mondo, e Josef Tabernero, presidente di ESMO (Società Europea di Oncologia Medica), a testimonianza del riconoscimento internazionale della ricerca oncologica svolta in Italia e dei rapporti che AIOM ha sviluppato con le altre società scientifiche oncologiche.

Il Santo Padre nel suo discorso ha sottolineato l’importanza della prevenzione oncologica. “La migliore e più vera prevenzione è quella di un ambiente sano e di uno stile di vita rispettoso del corpo umano e delle sue leggi – ha sottolineato Papa Francesco – Come sappiamo, questo dipende non solo dalle scelte individuali, ma anche dai luoghi in cui si vive che, soprattutto nei grandi centri, sottopongono il fisico a uno stress continuo per i ritmi di vita e l’esposizione ad agenti inquinanti. Questo riporta la nostra attenzione alla cura dell’ambiente naturale, la nostra casa comune a cui dobbiamo rispetto, perché rispetti a sua volta noi. La tutela dell’ambiente e la lotta contro i tumori diventano, allora, due facce di uno stesso problema, due aspetti complementari di una medesima battaglia di civiltà e di umanità”.

“La Sua guida – ha detto Stefania Gori, Presidente Nazionale AIOM e Direttore dipartimento oncologico, IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-Negrar, rivolgendosi a Papa Francesco – può aiutare noi medici a trovare ogni giorno il senso del nostro lavoro, che è l’offrire ai pazienti non solo il proprio sapere, l’esperienza, le conoscenze scientifiche, ma anche il supporto emotivo e spirituale. La cura dei malati ha bisogno di professionalità, ma anche di tenerezza, di gesti immediati e semplici, attraverso i quali si fa sentire all’altro che è ‘caro’. La Sua guida può aiutare pazienti e familiari ad affrontare questa malattia che, sempre e qualunque sia il decorso, stravolge comunque la loro vita”.

“La ringraziamo dal profondo del nostro cuore per il Suo impegno quotidiano nei confronti delle persone malate, delle persone che soffrono e delle persone che sono in difficoltà – ha sottolineato la presidente Gori – E La ringraziamo per la Sua vicinanza a noi medici che lavoriamo in un mondo diventato sempre più difficile, perché sempre a rischio di perdere i valori più profondi, etici e spirituali, che devono invece guidare costantemente il nostro operare”.

Nel 2018, in Italia, sono stati diagnosticati 373.300 nuovi casi di tumore. Nonostante un aumento costante delle diagnosi (in gran parte dovuto all’invecchiamento progressivo della popolazione), dal 2012 al 2016 si è registrata una stabilità del numero di decessi. Inoltre, è in costante incremento il numero di italiani vivi dopo una diagnosi di tumore e possiamo cominciare a parlare in alcuni casi di guarigione.

“Questi risultati sono stati ottenuti grazie alla ricerca che ha migliorato le conoscenze della malattia cancro, ai progressi in campo di prevenzione, diagnosi, trattamento e ad una organizzazione sanitaria sempre più orientata alla presa in carico globale della persona malata – ha spiegato la presidente Gori – In questi ultimi mesi Fondazione AIOM e AIOM hanno voluto affrontare anche il tema della prevenzione del cancro nelle persone dopo i 65 anni, con un progetto iniziato lo scorso 12 settembre, proprio qui in Vaticano”.

Il Presidente di Fondazione AIOM, Fabrizio Nicolis, ha consegnato a Papa Francesco il resoconto dell’attività rivolta ai nonni italiani. Il gruppo di Fondazione AIOM era composto da oltre 80 persone. Il Consiglio di Fondazione AIOM è stato infatti accompagnato da numerosi pazienti oncologici provenienti da tutta Italia, in rappresentanza degli oltre 3 milioni 400 mila cittadini che vivono con una diagnosi oncologica.

“Ogni paziente è stato accompagnato dal proprio caregiver per ricordare l’importanza dell’accompagnamento e del sostegno che i familiari e gli amici offrono ai pazienti durante il percorso di cura – ha spiegato Fabrizio Nicolis – Abbiamo donato al Santo Padre anche il libro che raccoglie le poesie e i racconti dei vincitori del Premio Letterario Federica ‘Le Parole della Vita’, promosso da Fondazione AIOM e giunto quest’anno alla quarta edizione. Il Premio Federica è rivolto ai malati di tumore, ai familiari e al personale sanitario dei reparti di oncologia ed è occasione per sperimentare come la scrittura sia un possibile strumento per affrontare in modo migliore le difficoltà del percorso oncologico, ben sapendo che ‘ogni pena può essere sopportata se la si narra o se ne fa una storia’”.

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