A Torino, Giornata sulle Cardiopatie congenite

Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino

Torino, 12 giugno 2015 – Sabato 13 giugno 2015 dalle ore 10.00 alle ore 17.00, presso piazza Vittorio Veneto a Torino, si terrà la Giornata sulle cardiopatie congenite. Si tratta di una giornata di festa e di sensibilizzazione. Parteciperanno numerose Associazioni: Amici del Cuore, Amici del Bambino Cardiopatico, To.B Onlus, Forma Onlus.

Verranno effettuate numerose attività gratuite, organizzate dalla Cardiologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretta dalla dott.ssa Gabriella Agnoletti). Ci sarà il camper per visite, Elettrocardiogramma, Ecocardiografia. Ci saranno banchetti con esperti per colloquio, informazione, prevenzione. Saranno compilate dai volontari le schede di prevenzione per adulti e bambini. Verranno promosse le magliette Happy Heart. Il tutto accompagnato dalla musica della banda di Villafranca.

Saranno presenti molti pazienti desiderosi di far sapere che anche con una cardiopatia complessa si può avere una vita normale. Ci saranno mamme cardiopatiche con i loro bimbi sani (quest’anno presso la Città della Salute sono state fatte partorire senza problemi 70 mamme con cardiopatie anche gravi).

Verrà effettuata una forte sensibilizzazione sulla diagnosi prenatale. Le cardiopatie congenite (circa l’1% dei nati vivi) possono essere diagnosticate in utero. Per questi bimbi è meglio nascere in un centro dotato di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica, come il Regina Margherita. Il Sant’Anna è il primo punto nascite in Italia (quasi 8.000 parti all’anno), che ha una correttezza di diagnosi prenatale di quasi il 100%. Ma nella popolazione globale dei bambini cardiopatici c’è una diagnosi prenatale solo nel 50% dei casi. Ogni anno nascono in Piemonte 240 bambini con cardiopatie congenite. 40 hanno cardiopatie gravi. In buone mani sono tutte correggibili. Il messaggio è che le persone cardiopatiche sono persone con cuori speciali che desiderano, hanno diritto e possono avere una vita normale.

fonte: ufficio stampa

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