A Firenze nasce Echo, la rete degli ospedali pediatrici europei

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L’obiettivo principale di Echo è quello di aumentare, attraverso azioni sinergiche e di rete, la consapevolezza dei diritti dei bambini e delle loro peculiari esigenze cliniche, con azioni mirate anche a livello di Unione Europea

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Firenze, 22 maggio 2017 – Il Meyer amplia il suo respiro internazionale e sigla un’alleanza con alcuni tra i più importanti ospedali pediatrici europei. La nuova realtà, nata oggi a Firenze, si chiama Echo (European Children’s Hospital Organisation) ed il suo logo – un bambino che fa riecheggiare il suo messaggio – ne rappresenta con efficacia la mission più ambiziosa: dare la massima risonanza ai diritti dei bambini, in particolare quelli relativi alla salute.

A far parte di questo network sono il Sant Joan de Deu Children’s Hospital di Barcellona, il Children’s Hospital Group di Dublino, HUS Children’s Hospital di Helsinki, il Great Ormond Street Hospital di Londra, il Necker-Enfants Malades Hospital di Parigi e lo Schneider Children’s Medical Center di Tel Aviv. Il Meyer di Firenze è, per il momento, l’unico ospedale italiano entrato a far parte di questa rete.
L’accordo è stato siglato questa mattina nell’auditorium dell’Ospedale pediatrico fiorentino da tutti i vertici delle realtà coinvolte nel network.

“Un’organizzazione di ospedali pediatrici che attraversa l’Europa rappresenta un’opportunità unica per mettere insieme istituzioni che condividono una missione comune e fronteggiano sfide simili – spiega Alberto Zanobini, Direttore generale del pediatrico fiorentino – Quest’iniziativa è di particolare rilievo in quanto aggrega attorno a un valore universale quale la difesa del diritto del bambino a una vita sana e accesso alle migliori cure, interessi che superano le barriere che in questo frangente storico separano le nazioni europee”.

L’obiettivo principale di Echo è quello di aumentare, attraverso azioni sinergiche e di rete, la consapevolezza dei diritti dei bambini e delle loro peculiari esigenze cliniche, con azioni mirate anche a livello di Unione Europea.

Ma altrettanto rilevanti sono le opportunità che la collaborazione tra queste realtà porterà su molti fronti. Il lavoro congiunto su temi riguardanti l’innovazione, la ricerca e la formazione promuoverà soluzioni che miglioreranno gli esiti dell’assistenza pediatrica; il confronto tra realtà di eccellenza, di terzo livello, permetterà di identificare approcci sostenibili alla cura dei bambini con malattie complesse e croniche.

Altrettanto promettenti gli sviluppi che la condivisione delle conoscenze apporterà alla formazione di tutti i professionisti che curano i bambini.

L’accordo sarà poi in futuro declinato in una serie di attività specifiche che investiranno vari campi: l’organizzazione di eventi e gruppi di lavoro congiunti per costituire una base di conoscenza comune; la messa a punto di metodi di misurazione degli standard qualitativi e quantitativi (un confronto particolarmente utile dato che queste realtà ospedaliere si trovano a operare in contesti socio-sanitari più simili tra loro, rispetto ai centri di cura statunitensi); lo sviluppo di un sistema per lo scambio di professionisti in un’ottica di formazione continua e reciproca e il supporto di progetti innovazione congiunti.

fonte: ufficio stampa

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