Il commento del dott. Vincenzo Devito, Presidente del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti
Roma, 22 febbraio 2016 – Nei giorni scorsi abbiamo assistito, spettatori silenziosi, al dibattito sull’abusivismo professionale. Dopo tanti anni di denunce abbiamo volutamente lasciato spazio agli interventi sull’argomento. Tralasciando i commenti fatti più per apparire che per affrontare seriamente il problema, quello che ancora una volta sorprende è che di questo, come di altri argomenti si torna a parlare quando dall’esterno arrivano stimoli “robusti” (vedi Striscia la notizia).
Accade così per l’abusivismo professionale come per la consegna di farmaci senza la dovuta ricetta medica, accade per il comparaggio come per “l’affittopoli” agli studi medici.
Sempre a rincorrere, mai a prevenire. Bene ha fatto la Federazione degli Ordini a richiamare le sedi provinciali ad un più attivo controllo, ma quante tra queste manderanno in giro guardie giurate a controllare capillarmente ogni singola farmacia, e ancora, quanti di questi saranno segnalati alle Autorità giudiziarie, perché di reato si tratta, e quanti direttori e titolari saranno puniti perché correi? Pochi a nostro avviso.
Quello che stupisce è una certa spregiudicatezza da parte di alcuni che non esitano ad ogni piè sospinto per mostrare tutti i propri limiti. In particolare il sindacato dei titolari di farmacia che nell’immediatezza del servizio televisivo si è avventurato a richiamare Assofarm ad una maggiore attenzione.
Come se nelle farmacie private di comportamenti come quello di Garbagnate non avvenissero mai. Come se nelle farmacie private non ci fossero “praticoni” non laureati che ogni giorno danno consigli terapeutici come e più di un farmacista. A volte rimanere in silenzio conviene.
L’aumento di pene per chi compie il reato di abuso di professione è cosa giusta, ma per stroncare alla radice tale fenomeno che isolato non è, diventa necessario andare oltre ed attribuire le giuste responsabilità a chi deve controllare perché ciò non avvenga, ovvero ai direttori o titolari delle farmacie. Solo se direttamente investite della responsabilità giuridica si potrà porre la parola fine ad un comportamento che crea disoccupazione e concorrenza sleale.
Si sospendano o chiudano quegli esercizi che in maniera reiterata compiono tali abusi e vedrete che Striscia la notizia non dovrà più occuparsi del problema.
Stessa soluzione per la consegna di farmaci senza la dovuta ricetta medica che con un altro atto spregiudicato si è voluto far passare per casi urgenti. Leggi benziodiazepine, psicofarmaci e antibiotici del fai da te.
Ad Assofarm noi non diamo consigli interessati, ma proponiamo di redigere insieme un codice etico sui comportamenti delle aziende, un codice che però affronti compiutamente i molteplici aspetti delle farmacie comunali, a cominciare dai concorsi per l’assunzione del personale laureato, troppo diversificati da comune a comune e sempre troppo aperti ad un altro fenomeno di cui dovremmo occuparci, quello della “cooptazione” occulta, ove prove di esame a risposta aperta e bandi fantasiosi la fanno da padrone per scelte già prese.
Siamo pronti su questi come su altri argomenti a discutere a viso aperto, se esiste la volontà di farlo seriamente.
fonte: ufficio stampa