Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e la Confederazione Unitaria Libere Parafarmacie Italiane rispondono alle dichiarazioni di Federfarma-Utifarma Palermo
Roma, 18 febbraio 2016 – In relazione alle dichiarazioni riportate in un comunicato di Federfarma-Utifarma Palermo circa la contrarietà alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta pagati direttamente dai cittadini, rileviamo la completa disinformazione di chi le ha rilasciate.
Non esistono, come afferma il comunicato problemi di ordine etico, in quanto a dispensare il farmaco è un professionista laureato ed abilitato, come in farmacia, che quegli obblighi etici a cui si fa riferimento è obbligato a sottostare. Farmacista che per la propria preparazione conosce tutti i farmaci ed è in grado di dispensare anche quelli definiti “pericolosi”, gli stessi che spesso in farmacia vengono rilasciati senza ricetta medica.
Non esistono problemi di ordine sanitario per la sicurezza dei cittadini perché i farmaci oggetto della discussione in Senato sono prescritti da un medico, e in quanto tali sottostanno a domanda “anelastica”, ovvero non sono né oggetto di abuso né d’iperconsumo.
La Farmacia non è più conveniente e i dati AIFA menzionati dal Presidente Tobia sono falsi perché frutto di analisi errata. Infatti gli stessi dati prendono spunto da una colpevole “dimenticanza”: lo spostamento di numerosi farmaci con obbligo di ricetta a senza obbligo di ricetta, fatto questo che ha determinato statisticamente un aumento del costo medio dell’intero comparto dei farmaci di automedicazione.
Consigliamo a Tobia di andarsi a leggere i report di Altroconsumo decisamente più obbiettivi di quelli AIFA palesemente strutturati per sostenere una tesi ad arte costruita a cui lo stesso Tobia continua ad appellarsi, quando ormai su tutti i fronti è stata sconfessata.
Inoltre, consigliamo a Federfarma Palermo di non presentare posizioni sindacali come rappresentative dei farmacisti non titolari, farmacisti che non rappresentano e che sicuramente, se liberi da condizionamenti non appoggerebbero. Federfarma rappresenta i titolari di farmacia, quindi un legittimo interesse: il proprio.
Nessun motivo valido osta alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C. La liberalizzazione dei farmaci di fascia C è una occasione per l’economia del Paese, occasione di crescita economica finalizzata a creare nuovi posti di lavoro, nuove aziende e risparmi per i cittadini.
Con questa riforma equità ed uguaglianza di opportunità potranno finalmente entrare in una delle categorie, quella dei farmacisti, ancorata a vecchi privilegi e rendite di posizione.
fonte: ufficio stampa