Torino, novembre 2014 – Un esempio di spending review nella sanità piemontese. Un “antico” reparto chirurgico rinnovato e recuperato, con spazi dedicati alle terapie, ambulatori per le visite, sala d’attesa e uffici, realizzati con una particolare attenzione all’umanizzazione dell’ambiente ospedaliero. E’ stato inaugurato il nuovo Day Hospital dell’Oncologia Medica 1 e della ColoRectal Cancer Unit (diretti dal dottor Libero Ciuffreda e dal Capo Dipartimento di Oncologia professor Mario Boccadoro) dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino, che costituisce un punto di riferimento importante per i malati di tumore che vivono in Piemonte. Nel 2013 ha garantito circa 40.000 prestazioni ambulatoriali e più di 1000 pazienti oncologici seguiti in Day Hospital.
Per consentire la sopraelevazione del Centro Oncologico Ematologico Subalpino (COES), il Day Hospital è stato trasferito al primo piano, nei locali dell’ex Chirurgia d’Urgenza, dove ora le pareti sono allegramente colorate e le decorazioni riprendono i temi delicati della natura. In ogni stanza catturano l’attenzione dei pazienti e dei loro parenti grandi poster dove i colori del mare, del cielo, il bosco di betulle ed il campo di tulipani riportano a pensieri ed emozioni positive.
Gli operatori aziendali di diverse strutture, tecniche, sanitarie ed amministrative della Città della Salute e della Scienza di Torino, con il contributo della Fondazione Ricerca Molinette ONLUS, hanno reso, con la migliore economia di mezzi possibili, confortevoli i luoghi in cui pazienti, accompagnatori e personale sanitario affrontano insieme la lotta contro la malattia.
Da un punto di vista strutturale il nuovo Day Hospital si articola in cinque aree funzionali, su una superficie di circa 1000 metri quadrati: l’area del ricovero diurno per la chemioterapia, composta da 8 sale, organizzate per contenere 30 postazioni, 3 sale visite a supporto del Day Hospital e 3 ambulatori; l’area infermieristica ricavata nell’ex “blocco operatorio” anche utilizzata per il posizionamento dei cateteri venosi centrali, un’ampia e colorata sala d’attesa e l’area della reception.
Nell’occasione il dottor Alfonso Iozzo ha consegnato a quattro giovani ricercatori altrettante borse di studio istituite, grazie al suo generoso contributo, dalla Fondazione Ricerca Molinette ONLUS in memoria della consorte “Amalia Ferino in Iozzo”: 1. la palliazione della dispnea nel paziente anziano affetto da tumore del polmone, a Lorena Teresa Consito; 2. la prevenzione, identificazione precoce e gestione della tossicità cardiovascolare in pazienti in trattamento antineoplastico per neoplasia del tratto gastroenterico, a Francesco Pinta; 3. l’audit sulla mortalità’ entro 30 giorni dal ricevimento della terapia sistemica anti-cancro, a Rosella Spadi e 4. i metodi non invasivi per lo studio di cellule tumorali e DNA circolante tumorale in pazienti affetti da tumori solidi, a Carmen Cristiano.
Fondazione Ricerca Molinette
Nata come Fondazione Internazionale di Ricerca in Medicina Sperimentale ONLUS, la Fondazione – auspici ospedale ed Università – ha assunto la nuova denominazione di Fondazione Ricerca Molinette ONLUS: l’obiettivo è di allargare le positive esperienze maturate in ambito oncologico a tutta la ricerca medica e di base, che può svolgersi in uno dei complessi ospedalieri più all’avanguardia in Italia.
I numeri di un impegno complesso:
- più di 11 milioni di euro ricevuti dalle Fondazioni Bancarie, da Società, Enti pubblici e privati cittadini ed interamente impiegati nella ricerca;
- più di 300 ricercatori coinvolti;
- più di 100 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali a cura dei ricercatori;
- sperimentazione di un vaccino per contrastare le recidive del cancro al rene, approcci terapeutici innovativi per la leucemia ed il carcinoma delle ovaie, individuazione di nuovi bersagli per interventi immunoterapici, identificazione di antigeni tumorali per la diagnosi e la terapia dell’adenocarcinoma pancreatico sono soltanto alcuni degli studi che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti in tutto il mondo ed hanno attirato l’interesse della comunità scientifica internazionale.
fonte: ufficio stampa