Roma, 30 gennaio 2016 – Alcuni risultati del Progetto Federale I-MUR sull’aderenza alla terapia, patrocinato dalla FOFI – Federazione Ordini Farmacisti Italiani, sono stati presentati ieri a Londra nel corso del 27° Meeting del PRIMM (Prescribing and Research in Medicines Management), l’organizzazione multidisciplinare britannica che si occupa dello studio dell’uso dei farmaci nel contesto sociale e che è affiliata allo European Drug Utilization Research Group dell’OMS.
Ieri infatti, Andrea Manfrin della Medway School of Pharmacy, che ha guidato il progetto I-MUR, ha tenuto un intervento dal titolo Il controllo dei sintomi e l’aderenza alla terapia sono le principali criticità nel paziente asmatico: possono essere migliorate e vi è una connessione fra loro? “In effetti il lavoro svolto con il progetto della FOFI riscuote un sempre maggiore interesse a livello internazionale, sia per i risultati ottenuti nel migliorare l’aderenza alla terapia dei pazienti, sia per gli aspetti metodologici, sia per il percorso che ha seguito: cominciato con uno studio pilota e terminato con uno studio clinico clusterizzato e randomizzato – ha spiegato Andrea Manfrin – Un’esperienza che ha condotto a un importante riconoscimento del valore delle prestazioni professionali del farmacista a supporto dell’aderenza terapeutica attraverso il finanziamento dell’applicazione sperimentale dell’I-MUR previsto dalla Legge di stabilità”.
“Non a caso, al prossimo International Social Pharmacy Workshop, la conferenza più importante a livello globale nell’ambito della ricerca applicata alla farmacia che si terrà ad Aberdeen (19-22 luglio 2016) è stato accettato un nostro lavoro dal titolo Dallo studio di fattibilità all’ottenimento della remunerazione di un servizio- imparare dall’esperienza Italiana – ha proseguito Manfrin – Il nostro intervento avrà l’obiettivo di delineare con dati reali il percorso svolto: sviluppo, valutazione, implementazione, applicazione. I-MUR è infatti il frutto dell’integrazione multidisciplinare di quattro elementi che sono fra i più importanti per il futuro della professione del farmacista: la ricerca, la trasferibilità al mondo pratico, la visione strategica, e la politica professionale della Federazione”.
Si tratta di un fatto importantissimo, visto il prestigio scientifico della Conferenza e il fatto che quest’anno si volge in Scozia, cioè una delle realtà più feconde per la pharmaceutical care e lo studio dei modelli di intervento della farmacia di comunità. “Siamo orgogliosi che il nostro progetto stia raccogliendo sempre maggiori riconoscimenti e che sia reputata interessante anche dal punto di vista politico-sanitario la scelta della Federazione di promuovere la centralità del farmacista nel processo di cura attraverso la ricerca sul campo e la produzione di risultati scientificamente provati – ha dichiarato il presidente della FOFI, Senatore Andrea Mandelli – Attraverso il nostro progetto non solo abbiamo dimostrato il valore aggiunto che il coinvolgimento dei farmacisti può portare in termini di salute ed economici, ma abbiamo anche introdotto alcune innovazioni nella revisione dell’uso dei medicinali cui oggi molti guardano come uno sviluppo molto positivo. Mi sembra un risultato importantissimo del processo che la Federazione ha avviato nel 2006 per l’evoluzione del ruolo del farmacista”.
fonte: ufficio stampa