Moderni orizzonti nella chirurgia protesica con il dott. Franco Baldo, nuovo Responsabile dell’Ortopedia di Humanitas Mater Domini e la tecnica da lui eseguita: l’artroprotesi d’anca con via di accesso anteriore
Castellanza, 18 gennaio 2016 – L’artroprotesi d’anca per via anteriore sbarca in Humanitas Mater Domini, attualmente l’unica struttura nella provincia di Varese ad eseguire questo tipo di intervento chirurgico. In prima linea, il dott. Franco Baldo, nuovo primario dell’Unità di Ortopedia e Traumatologia dell’Istituto, esperto di chirurgia protesica.
Innovazioni nel segno della chirurgia protesica: la protesi all’anca per via anteriore, una tecnica mininvasiva e, fino ad oggi, adottata solo in pochi centri in tutta la Regione Lombardia. Da alcune settimane, anche l’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Mater Domini esegue questo trattamento all’avanguardia con l’arrivo del nuovo responsabile, il dott. Franco Baldo.
La via d’accesso anteriore, eseguita dal dott. Baldo in Humanitas Mater Domini, rappresenta un approccio innovativo. “Con l’accesso anteriore all’anca si effettua un piccolo taglio (7/8 cm rispetto ai 15/20 degli interventi tradizionali) ma, soprattutto si garantisce il rispetto dei tessuti intorno all’anca. Attraverso l’incisione, si raggiunge il piano muscolare. I muscoli e i tendini non vengono sezionati (tagliati) come in passato, ma divaricati. Si apre la capsula articolare, si elimina la parte malata e si inserisce la protesi”, spiega il dott. Baldo.
Si tratta di una tecnica relativamente recente, di difficile esecuzione e che richiede una lunga curva di apprendimento, che prevede, secondo letteratura, un numero di interventi consecutivi abbastanza elevato (circa 100/150 operazioni).
Passato vs Futuro: un confronto tra tecniche
“Il reale vantaggio tra la nuova tecnica e quella tradizionale consiste nell’eliminazione del rischio di lussazione, la complicanza più temibile. Questo pericolo si attesta tra l’1% e l’8% nella tecnica postero-laterale (tradizionale): è invece quasi 0 nell’accesso per via anteriore. La preservazione della muscolatura glutea permette di migliorare la stabilità dell’articolazione, scongiurando, inoltre, il rischio di zoppia. Non da ultimo, si attesta una riduzione delle calcificazioni che talvolta, nelle tecniche classiche, si osservano a seguito delle necessarie sezioni muscolotendinee”, spiega il dott. Baldo.
I vantaggi per il paziente
La preservazione dei tessuti, conquista più rilevante di questa metodica, assicura una serie di vantaggi per il paziente, tra cui:
- Minore perdita di sangue;
- Ridotta incisione chirurgica;
- Minor dolore post-operatorio (data la mancata sezione muscolare);
- Assenza di dispositivi o procedure necessari ad impedire lussazioni dell’impianto;
- Rapido recupero della completa funzionalità articolare.
fonte: ufficio stampa