Dalle urla del parto alle leggi dell’evoluzione: scoperto il codice acustico del dolore nei vertebrati
Una ricerca dell’Università di Torino svela come le irregolarità acustiche nelle vocalizzazioni umane segnalino un intenso disagio, in linea con meccanismi comunicativi di altre specie di vertebrati
Torino, 17 aprile 2025 – Un recente numero speciale della rivista Philosophical Transactions of the Royal Society B ha approfondito il ruolo degli elementi acustici percepiti come ruvidi, derivanti da fenomeni definiti “non lineari”, nei repertori vocali di diverse specie di vertebrati. Questo numero, che esplora la storia e l’evoluzione di una promettente linea di ricerca, include uno studio realizzato dalla Dr.ssa Daria Valente dell’Università di Torino e da alcuni colleghi di Università, Centri di Ricerca, e Ospedali Francesi (tra cui l’Institut Universitaire de France, l’Università di Saint Étienne, gli ospedali Lucie Hussel di Vienne e l’ospedale universitario Saint Étienne).
I ricercatori hanno indagato la produzione e la percezione di indicatori di dolore nelle vocalizzazioni umane, come urla e gemiti, facendo ricorso a un contesto naturale in cui viene sperimentato un dolore molto intenso che, allo stesso tempo, sia associato a delle vocalizzazioni tipiche: il parto.
Combinando analisi di produzione e percezione del suono, i ricercatori hanno scoperto come, man mano che il travaglio progredisce e il dolore aumenta, le urla delle donne diventano acusticamente più instabili (ovvero contengono un numero maggiore di fenomeni non lineari), più lunghe e più intense. Inoltre, grazie a esperimenti di percezione, i ricercatori hanno dimostrato come sia ascoltatori naïve sia il personale ostetrico ritengono che siano indicative di dolore maggiore quelle vocalizzazioni che sono risultate essere caratterizzate da un numero maggiore di instabilità ed effettivamente prodotte nella fase finale di espulsione del travaglio.
“I nostri risultati confermano che i fenomeni non lineari comunicano un intenso disagio e sono indice di dolore negli esseri umani. Questo è coerente con la funzione, diffusa in molte specie di vertebrati, di segnalare disagio e/o eccitazione tramite i segnali vocali. Nel complesso, i nostri studi vanno oltre la semplice spiegazione dei fenomeni non lineari nelle vocalizzazioni di una singola specie: gettano luce sulle profonde origini evolutive delle irregolarità vocali in tutto il regno animale”, spiega Daria Valente.