Vaccinazione contro l’HPV: appello da IEO per proteggere ragazzi e ragazze dal rischio tumori
Il cancro da HPV (Papilloma Virus Umano) non è solo femminile: i tumori orofaringei causati da questo virus sono più che raddoppiati negli ultimi 30 anni soprattutto nei maschi e si stima che nel prossimo trentennio potrebbero uguagliare e superare per incidenza il tumore della prostata. Aumentano anche gli altri tumori HPV correlati. Con la vaccinazione degli adolescenti di entrambi i sessi si può fermare questa epidemia
Milano, 28 febbraio 2025 – In occasione della Giornata Mondiale contro l’HPV, l’Istituto Europeo di Oncologia rinnova il suo appello alla vaccinazione contro lo Human Papilloma Virus per ragazze e ragazzi: solo la copertura vaccinale completa per i due sessi può ridurre la circolazione del virus per azzerare il tumore del collo dell’utero e ridurre l’aumento esponenziale dei tumori dell’orofaringe e degli altri tumori HPV correlati.
“In base alle stime mondiali circa il 5% di tutte le forme di cancro sono legate all’HPV, che è l’infezione sessualmente trasmessa più diffusa al mondo – scrive Stefano Filippo Zorzi, specialista della Chirurgia Cervico-Facciale IEO, nell’editoriale appena pubblicato sullo European Journal of Cancer Prevention – Circa 625.000 donne e 69.400 uomini sono colpiti ogni anno da un tumore HPV correlato. Fra questi il tumore del collo dell’utero è senza dubbio prevalente, ma va sottolineato che nei Paesi occidentali l’infezione da HPV è il maggior fattore di rischio per altri tumori e soprattutto per quello dell’orofaringe nella popolazione maschile, che ne è più colpita poiché attualmente non vaccinata. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2019 sono oltre 465.700 le vite che il vaccino avrebbe potuto salvare prevenendo il contagio del virus”.
Più difficile ricondurre a numeri e percentuali il dolore e il peso sociale e umano di queste malattie, che si presentano spesso nel pieno della vita attiva. Per esempio i carcinomi dell’orofaringe nei maschi si manifestano a un’età media di 50 anni. “Per questo è fondamentale che le famiglie siano informate e coscienti del fatto che l’HPV non è un problema femminile e che la vaccinazione dei ragazzi, oltre che delle ragazze, è l’azione più efficace che un genitore può fare per proteggere il futuro dei propri figli dal cancro” aggiunge Zorzi.
“La vaccinazione HPV va considerata “no gender” e deve assolutamente essere estesa ai maschi sia per fermare la circolazione del virus, sia per prevenire a livello individuale i tumori HPV correlati – dichiara Eleonora Preti, specialista dell’ Unità di Ginecologia Preventiva IEO – Si stima che siano 7500 i nuovi casi di tumore da HPV diagnosticati ogni anno in Italia e comprendono, oltre a quelli del collo dell’utero e dell’orofaringe, anche quelli della vulva, della vagina, del pene e dell’ano, quest’ultimo in crescita preoccupante. Sappiamo per certo che praticamente tutti questi tumori potrebbero essere evitati. Ce lo dimostra il modello dell’Australia, dove, grazie a una copertura vaccinale no gender completa, si prevede che nel 2035 i tumori da HPV saranno praticamente scomparsi”.
La massima copertura si ha quando l’anti-HPV viene effettuata alle e ai dodicenni e comunque prima di ogni tipo di rapporto sessuale. Tuttavia l’efficacia protettiva è indubbia anche in età adulta. Il vaccino è a carico del Servizio Sanitario Nazionale con modalità diverse a seconda delle Regioni, che stanno comunque estendendo la gratuità a fasce di età sempre più ampie, prevedendo anche forme di co-pagamento .
“Accanto alla vaccinazione, che rimane lo strumento salvavita, non dimentichiamo di adottare e far adottare ai nostri figli i comportamenti raccomandati per la prevenzione. Primo fra tutti il no al fumo. È stato scientificamente dimostrato che il tabacco potenzia l’azione del virus HPV e aumenta il rischio individuale di sviluppare un tumore” conclude Preti.
IEO è stato pioniere nelle campagne di sensibilizzazione agli effetti dell’HPV, è centro vaccinale regionale e fra i primi in Italia a somministrare il nuovo vaccino nonavalente, che protegge contro tutte le principali varianti cancerogene del virus, prevenendo oltre il 90% delle forme tumorali associate.