Aumenta la mortalità in ospedale per resistenza antimicrobica
La Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali lancia un appello alle Istituzioni per definire insieme le strategie sulle nuove emergenze come l’antimicrobico resistenza. L’Intergruppo parlamentare per Prevenzione e Controllo delle Malattie Infettive e Tropicali conferma il proprio impegno
Roma, 13 febbraio 2025 – Morire in ospedale per un patogeno resistente agli antibiotici è sempre più frequente in Italia. Per la precisione, in caso di alcuni batteri, può arrivare fino a oltre il 40%. È quanto emerge dai dati che la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali ha raccolto con il progetto Resistimit, presentati al Senato in occasione dell’incontro “Strategie su One Health, antimicrobico resistenza e malattie infettive”, organizzato su iniziativa dell’on. Fausto Orsomarso, Presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Prevenzione e Controllo delle Malattie Infettive e Tropicali. Questa occasione ha sancito un patto tra comunità scientifica e istituzioni per definire assieme le strategie con cui affrontare le emergenze infettivologiche.
L’emergenza AMR nei dati Resistimit
L’antibiotico-resistenza (AMR) si conferma una delle principali minacce per la salute pubblica a livello globale. Lo ha evidenziato a fine 2024 il G7 Salute e lo hanno ribadito gli infettivologi di SIMIT, forti anche degli studi ad hoc realizzati sul tema, in particolare con la piattaforma clinica Resistimit: da una parte vi è un registro dinamico nazionale finalizzato a creare un solido sistema di sorveglianza e condivisione di dati su trend epidemiologici, caratteristiche delle infezioni, mortalità associata all’infezione e altri parametri utili. Dall’altra, un software per la messa in rete di questi dati, che tramite intelligenza artificiale diventeranno utile strumento anche per definire futuri scenari.
“Il lavoro avviato con Resistimit ha consentito di analizzare circa mille pazienti collocati in oltre 40 ospedali italiani di tutto il territorio nazionale colpiti da infezione grave da batteri gram negativi – spiega il prof. Marco Falcone, Consigliere SIMIT, responsabile progetto Resistimit nonché Presidente Comitato Scientifico dell’Intergruppo Parlamentare per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie Infettive e Tropicali – Globalmente la mortalità a 30 giorni è risultata pari al 17.6%, ma con importanti variazioni a seconda della specie batterica causa dell’infezione. Per alcuni batteri resistenti come Klebsiella pneumoniae produttrice di KPC o NDM la mortalità sale al 22-23%; si giunge a una mortalità del 37% per Acinetobacter baumannii e addirittura al 43% per Stenotrophomonas maltophilia. I pazienti considerati hanno un’età mediana di 71 anni e nel 20% dei casi risultano ricoverati nelle Unità di Terapia Intensiva. Molti sono affetti da neoplasia solida (il 27%) o da neoplasie ematologiche (9%); il 6.3% dei pazienti è stato sottoposto a trapianto d’organo. I focolai d’infezione più comuni sono il tratto urinario, l’addome, i dispositivi intravascolari e il tratto respiratorio. Dai dati preliminari emerge come le infezioni da microrganismi multiresistenti si associano a una terapia più spesso inappropriata nelle prime 48 ore e ciò causa un aumento della mortalità”.
“Stiamo portando avanti un lavoro cruciale, volto a identificare i pazienti più vulnerabili e le condizioni che li espongono maggiormente al rischio – aggiunge il prof. Marco Falcone – Con Resistimit, per la prima volta, un progetto fornisce una visione concreta dell’impatto devastante della resistenza agli antimicrobici. Comprendere fino in fondo le conseguenze sulla salute umana è il primo passo per costruire strategie efficaci di prevenzione. Ci rivolgiamo alle istituzioni per avviare una collaborazione virtuosa su diversi binari. Lo stanziamento di fondi per antibiotici reserve stabilito nella Finanziaria rappresenta sicuramente un segnale incoraggiante”.
L’impegno dell’Intergruppo parlamentare
“La formazione dell’Intergruppo rappresenta il compimento della volontà da parte del Parlamento di coadiuvare la lotta alle emergenze infettivologiche su cui è già impegnato il Ministero della Salute – sottolinea il sen. Fausto Orsomarso, presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Prevenzione e Controllo delle Malattie Infettive e Tropicali – Il nostro obiettivo è quello di accogliere le istanze promosse dalla comunità scientifica, con cui lavoriamo a stretto contatto, e di sviluppare un ruolo propositivo anche del legislatore. L’esperienza del Covid ha permesso a tutti di capire quali siano i rischi a cui si può andare incontro, pertanto la prevenzione delle malattie infettive e la costruzione di una rete tra comunità scientifica e istituzioni è fondamentale. Il tema dell’antimicrobico resistenza rappresenta una delle minacce più incombenti e ci stiamo occupando di sensibilizzare in tal senso la politica e i cittadini, senza allarmismi ma con consapevolezza. L’approvazione nell’ultima manovra finanziaria di un fondo di cento milioni di euro per antibiotici di ultima generazione rappresenta un primo risultato importante”.
Il ruolo della Medicina Generale
“La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG e i Medici di Famiglia confermano il loro impegno nel contrastare l’antibiotico resistenza attraverso una continua attenzione alla corretta prescrizione e all’uso corretto degli antibiotici nella popolazione del nostro Paese. Un impegno che attraverso i Medici di Medicina Generale, coinvolgendo cittadini e caregiver” ha sottolineato il prof. Claudio Cricelli, Presidente Emerito SIMG.
L’incontro “Strategie su One Health, antimicrobico resistenza e malattie infettive” è stato introdotto dal Sen. Fausto Orsomarso e dal Sen. Franco Zaffini. Sono poi intervenuti Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento Prevenzione del Ministero della Salute; il Prof. Marco Falcone; Andrea Lenzi, Presidente CNBBSV della Presidenza del Consiglio dei Ministri; il Sen. Guido Quintino Liris; Robert Giovanni Nisticò, Presidente AIFA; il Sen. Giovanni Satta; la Sen. Daniela Sbrollini. Nella successiva Tavola Rotonda sono intervenuti il Prof. Claudio Cricelli, Presidente Emerito SIMG; Prof. Claudio M. Mastroianni, Past President SIMIT; Prof.ssa Cristina Mussini, Vicepresidente SIMIT; Anna Teresa Palamara, Direttore Dipartimento Malattie Infettive ISS; Roberto Parrella, Presidente SIMIT; Ranieri Poli, Dirigente Medico Dipartimento One Health del Ministero della Salute; Carlo Signorelli, Presidente NITAG. A moderare Federico Serra, Capo Segreteria Tecnica Intergruppo Parlamentare per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie Infettive e Tropicali, Segretario Generale Osservatorio Nazionale sulla Salute.