Roma, 13 dicembre 2024 – “I giovani spesso ignorano i problemi alla prostata, che riguardano la fascia d’età tra i 20 e i 45 anni. Quando si inizia ad avvertire fastidi come il bruciore all’uretra, eiaculazione precoce, il senso di peso endorettale (spesso si tratta di ragazzi che studiano, stanno molto seduti), bisogna intercettare questo fastidio e capire se c’è una prostatite in corso e se sia di natura infiammatoria o infettiva. Questa è la prima diagnosi da fare”.
Lo ha detto il prof. Vincenzo Mirone (Urologo), presidente della Fondazione PRO (Prevenzione Ricerca Oncologia), intervenendo oggi a Uno Mattina.
Attenzione alle cause della prostatite: “Molti batteri – ha ricordato Mirone – possono passare dal retto alla prostata e portare infezioni, perciò serve una buona funzionalità dell’intestino, evitando, ad esempio, stipsi e diarrea. Inoltre, è necessaria molta attenzione nei rapporti sessuali, dunque l’utilizzo del profilattico è fondamentale per la prevenzione delle infezioni”.
Per quanto riguarda gli esami corretti da eseguire per la diagnosi, “servono il test di Stamey attraverso l’esame del liquido prostatico e l’ecografia transrettale”, ha precisato.
“È importante che la prevenzione parta in età giovanile, perché una prostatite non curata può diventare cronica”, ha concluso Mirone.